ATTINGIMENTO ACQUA POZZI CARBOY. LA STRANA AUTORIZZAZIONE DEL GENIO CIVILE PER UN CANONE DI 355,38 EURO ANNUI AD AEROVIAGGI
L’autorizzazione dello scorso 6 agosto non è rilasciata né al Comune di Sciacca né alla Girgenti Acque. Quattro domande all’assessore Cognata per fare chiarezza
Ci giunge notizia del rilascio di una autorizzazione, da parte del Genio Civile di Agrigento lo scorso 6 agosto, per l’attingimento di acqua per uso igienico sanitario dai Pozzi Carboj di Sciacca. Sin qui la notizia appare del tutto normale, specie se si considera che i pozzi Carboj rappresentano, insieme con i pozzi Grattavoli, la principale, se non esclusiva, fonte di approvvigionamento idrico dell’abitato di Sciacca.
La notizia diventa però singolare nel momento in cui, dalla lettura del documento, ci si accorge che l’autorizzazione non è rilasciata al Comune di Sciacca o a Girgenti Acque, ma alla società Aeroviaggi S.p.A., proprietaria degli alberghi di Sciaccamare. Incuriositi dall’insolita vicenda, abbiamo pensato di chiedere all’ingegnere. Giuseppe Di Giovanna, memoria storica del Comune di Sciacca, chiarimenti sulla possibile genesi di tale autorizzazione.
La storia che ci ha raccontato, ben lontana dal risolvere il problema, è servita solamente a porci una serie di inquietanti domande. Una vicenda che vorremmo che l’assessore ai Servizi a rete, Gaetano Cognata, approfondisse nel dettaglio e spiegasse l’intera vicenda alla Città. Noi, sin da ora, mettiamo a disposizione dell’Assessore ampio spazio sulla nostra testata giornalistica.
Il fatto è che l’acquedotto Carboj, come ci racconta l’ingegnere, fu finanziato dalla Regione Siciliana, agli inizi degli anni ottanta, per l’approvvigionamento idrico del Comune di Sciacca e del complesso di alberghi Sitas, allora posseduta, in quota di maggioranza, dell’Ente Minerario siciliano. La gestione dell’acquedotto, una volta realizzato, venne condotta per qualche tempo dalla Sitas, ma in maniera del tutto incongrua. La carenza di disponibilità idrica del Comune di Sciacca spinse l’Amministrazione Comunale dell’epoca a requisire l’acquedotto, il quale da quel momento fu gestito dal Comune, ingenerando un complesso contenzioso con l’Eas, che incassava le bollette idriche.
La Sitas innescò immediatamente un procedimento giudiziario per la restituzione dell’acquedotto presso il Tribunale delle Acque. Contenzioso che si protrasse per anni e che si acquietò con la garanzia, fornita alla Sitas ed all’Ente Minerario, di una fornitura idrica, sufficiente al fabbisogno degli alberghi, in controparte dell’avvenuta requisizione.
L’autorizzazione all’attingimento dell’acqua fu, da quel momento, rilasciata al Comune di Sciacca ed alla Sitas, quest’ultima- fate attenzione- in quanto Società con capitale azionario a maggioranza regionale. La vendita dell’intero complesso Sitas ad un privato, la Aeroviaggi appunto, comportò il passaggio di proprietà dei terreni ed immobili Sitas al privato. Altrettanto, però, non avrebbe dovuto succedere per l’acquedotto e per l’acqua emunta.
Fin qui il racconto dell’ingegnere Di Giovanna. Da questo momento in poi possiamo solamente fare ipotesi su quanto avvenuto. In particolare, ci si sarebbe dovuto attendere che il subentro di Girgenti Acque, sia nella gestione dell’acquedotto Carboj che in quello della rete di distribuzione, avrebbe posto definitivamente la parola fine all’antica diatriba, garantendo la corretta distribuzione dei costi, oggi inopinatamente divenuti elevatissimi, fra tutti gli utenti.
Stupisce pertanto che, ancora nel 2014, ad distanza di parecchi anni dall’affidamento a Girgenti Acque, l’autorizzazione all’attingimento venga rilasciata dal Genio Civile alla Aeroviaggi -che non avrebbe dovuto ereditare tale diritto-dietro il pagamento di un canone annuo del valore di euro 355,38 (si, proprio trecentocinquantacinque miseri euro!).
Le domande che tale constatazione ci generano sono quanto meno inquietanti. Domande che giriamo all’assessore ai Servizi a rete Gaetano Cognata:
• L’ esorbitante quantità di acqua utilizzata da Sciaccamare per fornire i suoi alberghi, irrigare i suoi prati e riempire le sue piscine proviene ancora tutta dall’acquedotto Carboj?
• Esiste un misuratore della quantità di acqua erogata dall’acquedotto Carboj a Sciaccamare?
• La Aeroviaggi paga, per l’immensa quantità di acqua consumata, regolari bollette alla Girgenti Acque, oppure il prezzo da essa sostenuto consiste solo in quella miseria somma di trecentocinquanta euro all’anno?
• E se così fosse, sono i cittadini di Sciacca a pagare, nelle loro stratosferiche bollette idriche, i costi non pagati dalla Aeroviaggi?
Pur non volendo spingerci a considerazioni affrettate e non sufficientemente documentate, riteniamo che gli interrogativi che ci siamo posti siano di estrema gravità e pertanto rivolgiamo ufficialmente all’Amministrazione Comunale formale richiesta a che la vicenda venga chiarita in ogni suo aspetto per evitare che possa ingenerarsi, nella popolazione di Sciacca, anche il semplice sospetto che, in atto, si configurino ipotesi di illecito arricchimento a danno dei cittadini.