Attentato incendiario di origine dolosa alla chiesa Sant’Agostino a Corleone

CORLEONE. Non ci sono dubbi sulla matrice dolosa dell’attentato incendiario (questa mattina poco prima delle 5) nel giorno della festa del santo patrono di Corleone in provincia di Palermo alla chiesa di Sant’Agostino – oratorio Madonna del Soccorso. Un rogo che ha distrutto il portone d’entrata della chiesa. I vigili del fuoco oltre alle tracce di liquido infiammabile hanno trovato resti di sacchi di iuta e cartoni che hanno alimentato le fiamme. Il portone e parte della facciata della chiesa hanno subito gravi danni. L’intervento dei vigili del fuoco, arrivati sul posto in pochi minuti ha scongiurato che le fiamme si propagassero all’interno della chiesa.

Sull’attentato stanno indagando gli investigatori del commissariato di Corleone e la squadra mobile di Palermo. Una delle ipotesi è che all’origine dell’attentato ci sia una disputa su un bene della parrocchia conteso. Non è ancora possibile stabilire se dietro l’attentato ci sia la mano dei clan mafiosi ma negli ultimi anni non è passata inosservata l’azione della chiesa di Corleone contro la mafia”. Sull’argomento gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo, ma l’intervento degli investigatori della sezione criminalità organizzata della squadra mobile guidata da Rodolfo Ruperti conferma che fra le ipotesi c’è anche l’attentato mafioso.

Sono  stati acquisiti tutti i filmati delle telecamere della zona per cercare di individuare i responsabili dell’attentato. “Non si conoscono le ragioni di un gesto insensato come quello di questa mattina, che nella festa di oggi ha turbato le celebrazioni liturgiche di San Leoluca – ha detto il parroco, Luca Leone – certamente questo non farà mancare la preghiera per questa città e anche per questi ignoti vandali, affinché per intercessione del Santo Monaco bizantino, il pentimento del male fatto porti frutti nuovi di conversione”.

Il vescovo, monsignor Michele Pennisi, oggi pomeriggio sarà a Corleone in occasione della festa del Santo Patrono della città. “Corleone ha una ricca tradizione religiosa e culturale e i parroci di questo comune – osserva monsignor Pennisi – sono fortemente impegnati a indirizzare le nuove generazioni verso la strada della reazione morale alla mafia attraverso una crescita culturale e sociale per sostenere un processo di riappropriazione di una identità positiva”.