ATO IDRICO E GIRGENTI ACQUE, COSA INTENDE FARE L’AMMINISTRAZIONE? INTERROGAZIONE DI SIMONE DI PAOLA
Cosa sta facendo l’Amministrazione circa i rapporti con Ato Idrico e Girgenti Acque? Il consigliere comunale Simone Di Paola ha presentato all’Amministrazione una interrogazione i cui punti sono questi:
• Se è stato dato formale mandato ad un legale, da parte delle Amministrazioni Comunali, onde accertare la sussistenza dei requisiti di legge per poter eccepire in sede giudiziale la risoluzione contrattuale da inadempimento, così come richiesto a suo tempo dal Comitato “per la sacralità dell’acqua”;
• Se è stato affrontato e risolto il tema della eliminazione della doppia tariffazione residente – non residente che, nel modo e nella misura in cui viene calcolata e computata, ha creato e continua a creare gravissimo nocumento agli utenti;
• Se è stato affrontato e risolto il tema della illegittimità della irretroattività delle nuove tariffe idriche, fra le altre cose oggetto di recenti pronunciamenti giurisprudenziali;
• Se è stato affrontato e risolto il tema dei costi ingiustificati, fatti gravare sulle spalle degli utenti, in tema di riparazioni e manutenzioni varie;
• Se è stato adottato, così come richiesto e sollecitato dallo scrivente nel corso di un recente Consiglio Comunale, di un apposito regolamento di ambito avente ad oggetto tariffe sociali per le fasce meno abbienti, sul modello del regolamento adottato ed applicato già da tempo dall’ATO Idrico di Enna;
• Se è stato affrontato e risolto il tema del ripristino della franchigia degli 80 Mq forfettari e senza canone a beneficio di ciascun utente, un tempo riconosciuti ai cittadini e scomparsi da quando la gestione è passata al privato;
• Se è stata completata l’installazione dei nuovi contatori, in sostituzione dei vecchi contatori a lancetta, rispettando rigorosamente i tempi del crono programma, concordato tempo addietro fra la “Girgenti Acque” ed i Sindaco della Provincia di Agrigento;
• Soprattutto se è stato affrontato e risolto il più insopportabile fra le tante iniquità fattesi registrare in questi anni nella gestione delle reti: ovverossia la interruzione della erogazione idrica a fronte di ritardi nel pagamento delle bollette; interruzione che – come più volte evidenziato – cozza con l’articolo 2 della nostra Carta Costituzionale che recita “La somministrazione dei servizi essenziali è volta a soddisfare i bisogni primari aventi fondamento costituzionale nella tutela di diritti inviolabili come il diritto all’acqua potabile”.
Infine, Di Paola interroga per sapere “a che punto sono i finanziamenti per la realizzazione del piano di investimenti per la realizzazione delle nuove reti idriche, una delle principali motivazioni per cui tempo addietro furono consegnate le nostre reti, al contrario di altri comuni, che oggi le gestiscono in house”.
(Nella foto la nascita del Comitato per la sacralità dell’acqua)