Ati Idrico, commissario non ha ancora approvato ad Agrigento Statuto azienda consortile
E’ già arrivata al Comune di Agrigento ed ha avviato i primi contatti con il segretario generale. Mariannunziata Di Francesco, commissario dell’Ati idrico di Agrigento dallo scorso ottobre con l’incarico di accelerare le procedure per il varo della nuova società consortile che dovrà gestire il servizio idrico integrato, agirà in sostituzione del consiglio comunale e sarà lei a mettere la firma sulla delibera di approvazione dello statuto dell’Azienda consortile. Sarà però necessario acquisire i pareri dei revisori dei conti e del dirigente del settore economico finanziario, un passaggio quest’ultimo che in occasione del primo contatto non è stato definito.
I tempi per varare la società consortile entro il mese di aprile, così come hanno convenuto i sindaci dell’assemblea provinciale dell’Ati, potrebbero non esserci, ma per gli interessati cambia poco: per loro la strada verso quella svolta da tanto tempo attesa è vicina. Il mondo delle associazioni, che da mesi contesta la scarsa incisività del commissario regionale, prima di esultare in maniera definitiva vuole vedere cosa farà la Di Francesco per la definizione di un altro aspetto che non è affatto secondario, quello degli otto Comuni che a suo tempo non hanno ceduto le reti a Girgenti Acque ed hanno continuato a gestirle in proprio, con risultati che comunque i cittadini non hanno mai contestato.
Il commissario regionale, il cui incarico è stato prorogato fino a maggio, deve anche assumere decisioni su quali tra gli enti locali “ribelli” sia in possesso dei requisiti per potersi avvalere della gestione salvaguardata dal ben noto articolo 147 del Decreto legge 152/2006. Questo aspetto, secondo alcune associazioni, rischia di pregiudicare l’erogazione dei fondi nazionali e comunitari indispensabili per il rifacimento delle reti idriche e fognarie di quasi tutto il territorio provinciale. Il decreto di nomina è chiaro: il commissario deve curare tutti gli adempimenti previsti dalla legge per l’affidamento del servizio idrico integrato all’Azienda speciale consortile, cosa che si sarebbe dovuta fare entro il 31 dicembre 2020, ma dice anche che deve accertare che “l’attuale gestione commissariale di Girgenti Acque s.p.a., nonchè tutti gli altri soggetti in gestione autonoma, ed in particolare, Comuni, Consorzi e Società, devono consegnare reti e impianti, nel rispetto del quadro normativo vigente, all’Azienda Speciale Consortile”.
Giuseppe Recca