ASSUNZIONE ALLA GIRGENTI ACQUE DEL FIGLIO DEL VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE: LA POLITICA FACCIA CHIAREZZA
Lo scorso ottobre, Mario Turturici aveva chiesto un dibattito in Consiglio comunale, anche sulla scorta delle pesenti accuse rivolte alla politica da Girgenti Acque
Il consigliere comunale Mario Turturici lo aveva chiesto il 17 ottobre 2013, con una lettera inviata anche alla Presidenza del Consiglio comunale. Una richiesta di dibattito sulla situazione fibrillante su Girgenti Acque. Il nostro giornale riportò la notizia con un apposito articolo, consultabile nel nostro archivio (al link https://www.corrieredisciacca.it/pannello/Notizieedit.asp?ID=23072).
Quella richiesta è stata disattesa, e oggi ritorna più che mai urgente e necessaria. La politica ha un obbligo morale di fare chiarezza, specie in un periodo così delicato e difficile, caratterizzato da una lunga crisi economia e da una crescente e preoccupante disoccupazione.
Ieri, abbiamo riportato la notizia dell’assunzione di un figlio di un consigliere comunale di maggioranza da parte della Girgenti Acque. Si tratta di Mario Casciaro, figlio del vice presidente del Consiglio. L’assunzione è a tempo,con la qualifica di portalettere.
Ma, per un attimo, ritorniamo alla richiesta di Mario Turturici. Essa avvenne in un momento turbolento nel quale rimane traccia con la lettera infuocata diffusa dalla Girgenti Acque. Turturici chiedeva che la Girgenti Acque chiarisse il contenuto di alcune accuse, “per meglio comprendere la valenza delle circostanze rappresentate, e valutare se queste abbiano potuto incidere in maniera negativa, sulla qualità del servizio reso agli utenti e sulla struttura della tariffa”.
In particolare, Turturici intendeva sapere:
A chi si riferisce il gestore quando accusa che qualcuno avrebbe “usato la Girgenti Acque solo quando gli faceva comodo”?
A chi si riferisce il gestore quando accusa che qualcuno avrebbe “cavalcato l’onda Girgenti Acque per avere visibilità, per ottenere consensi che si trasformano in voti”?
A chi si riferisce il gestore quando accusa che ci sarebbero “politici che sfruttano la Girgenti Acque solo ed esclusivamente a proprio vantaggio”?
A chi si riferisce il gestore quando accusa che ci sarebbero stati sindaci che “non si sono presentati alle assemblee convocate dall’Ato idrico, dove potevano modificare la struttura della tariffa secondo le esigenze della loro gente, lasciando che venisse approvata da un commissario nominato dalla Regione?
“Rispetto ad accuse così gravi- conclude Turturici- le istituzioni politiche della città devono pretendere che si faccia subito chiarezza. Al contempo, per ragioni di massima trasparenza, si deve chiedere al gestore di pubblicare l’elenco del personale assunto, ed informare sui criteri di selezione”.
Dunque, su questi interrogativi, anziché fare chiarezza, luce, si è preferito far calare il silenzio. E’ ancora possibile perpetuare in tale maniera? Qual è il compito del Consiglio comunale rispetto a tale contesto? Di mantenere il silenzio, oppure affrontare la questione con quella chiarezza che essa merita?
A nessuno deve essere preclusa la possibilità di trovare collocazione nel lavoro, ma con regole certe e uguali per tutti. Altrimenti, si sfocia nell’ambito delle agevolazioni. Ecco perché bisogna fare chiarezza, per fugare ogni dubbio. Quando si hanno cariche e ruoli politici, bisogna essere cristallini. Soprattutto quando sussistono ragioni di opportunità all’interno di un rapporto, quello tra gestore idrico e comune di Sciacca, che sicuramente non è idilliaco. Specialmente quando esiste un malcontento assai evidente e palpabile tra i cittadini e la Grigenti Acque.
I cittadini devono essere certi che quando la politica annuncia di voler fare battaglie contro il gestore idrico sia libera da paletti e, peggio ancora, da eventuali condizionamenti. Mesi scorsi, giravano voci false sull’assunzione del fratello del Sindaco. Voci palesemente false. Ma oggi siamo di fronte una certezza. Il Consiglio comunale dia seguito alla richiesta di Mario Turturici e apra uno schietto dibattito sulla questione. Per riacquistare fiducia tra la gente.