ASSOCIAZIONE “MIZZICA” SUL PRG: “IL COMMISSARIO AD ACTA CONSIDERI LE OSSERVAZIONI CHE PROVENGONO DALLA CITTA'”

“Dopo un percorso tortuoso e ultra decennale, sembra avviarsi a conclusione l’iter di approvazione del Piano Regolatore Generale, strumento urbanistico fondamentale per lo sviluppo sostenibile ed intelligente del nostro territorio. E proprio sul tema vogliamo porre ai cittadini di Sciacca delle riflessioni, evidenziandone alcuni punti critici”.

Sulla questione del Piano regolatore generale da adottare, interviene l’associazione “Mizzica”.

“Partiamo da un dato: negli ultimi vent’anni la popolazione saccense ha avuto un incremento demografico di circa 2.900 unità. I progettisti, nella stesura del piano regolatore, hanno ipotizzato, per i prossimi vent’anni, un aumento di 12.500 abitanti: sembra chiarissimo quanto questa sia un’ipotesi inverosimile e assurda. Continuiamo: negli anni del boom edilizio abbiamo assistito al fenomeno dell’eccessivo consumo di suolo. Oggi, di fatto, contiamo circa 5.000 unità abitative non occupate, con consequenziale gran numero di abitazioni in stato di abbandono, in particolare nel centro storico. Che senso ha continuare a prevedere nuove aree di espansione?”

“Non vorremmo ritrovarci fra vent’anni- continua la nota- con un centro storico vuoto e degradato, con un crollo del mercato immobiliare dovuto alla sproporzione tra domanda ed offerta e con un numero ancor più alto di edifici sfitti o invenduti. Noi Sciacca la vediamo così: una città che punta ad innalzare la qualità della vita, al recupero e alla valorizzazione del patrimonio esistente, capace di investire sulla prevenzione del dissesto idrogeologico, di migliorare i servizi al cittadino. Insomma: una città che sappia prendersi cura di se stessa. Europea. E il nuovo PRG non può andare controcorrente rispetto agli indirizzi di Bruxelles che con il documento “Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo” ha di recente posto l’attenzione proprio sull’eccessivo consumo di suolo nel vecchio continente, fissando per ogni stato membro il traguardo di incremento dell’occupazione di terreno pari a zero da raggiungere entro ii 2050. Dal commissario ad acta appena insediatosi in sostituzione del consiglio comunale ci aspettiamo grandi cose, e che riceva con favore le osservazioni provenienti dagli ordini professionali: tali spunti devono essere approfonditi entrando veramente nel merito della proposta di delibera, senza scavalcare l’orientamento urbanistico già approvato con le direttive del consiglio comunale e gli indirizzi di sviluppo sostenibile ed intelligente provenienti da Bruxelles”.

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