ASSOCIAZIONE MIZZICA: “BIVONA SENTA SU DI SE LA RESPONSABILITÁ DEL PRG”
L’associazione Mizzica ha “ascoltato con attenzione le parole dell’assessore Ignazio Bivona sul PRG, sia all’interno dell’assemblea di mercoledì scorso che quelle rilasciate ai media locali in questi giorni, e crede che siano adesso necessarie alcune considerazioni”.
Per “Mizzica”, “questo piano si basa principalmente su una assurdità: la stima assolutamente irrealistica della crescita del numero di abitati di Sciacca nei prossimi 20 anni. Questa stima porta con se delle conseguenze: il “condono” per la costruzione di nuovi e inutili immobili, la svalutazione dell’esistente, l’abbandono del centro storico, l’ulteriore abuso delle nostre coste e tutti i disastrosi effetti di cui abbiamo dibattuto”.
“L’assessore Bivona. continua Mizzica-si è prodigato a sottolineare il fatto che le osservazioni dei cittadini giunte in ufficio, però, siano in direzione completamente opposta all’idea di città che Mizzica, e non soltanto, vorrebbe fosse alla base del piano: in breve, stop alla cementificazione inutile e selvaggia e recupero dell’esistenze. Ed ha inoltre rimarcato una cosa che per certi versi può sembrare quasi normale ma che invece risulta oltremodo pericolosa: “non posso essere sponsor di nessuno”.
Su questo, invece, Mizzica sottolinea come “la politica non può limitarsi ad un ruolo marginale su queste tematiche e ad una visione strettamente tecnica delle cose, ma deve indirizzare, educare i cittadini facendosi sponsor sì, ma della città nel suo insieme. L’assessore deve sentire su di se la responsabilità dell’adozione di questo Piano Regolatore Generale. Non può bastare un “auspicio alla sensibilità”: la città non se ne fa assolutamente nulla”.
“L’assessore, se è davvero d’accordo con noi, sproni in tutte le sedi il progettista Piazza a considerare le osservazioni degli ordini. Si faccia garante di fronte la città, si impegni in prima persona per l’approvazione di un piano regolatore generale degno, utile, sobrio e vero: per noi, per i suoi e per i nostri figli”, conclude Mizzica.