ASSALTO ALLE COSTE SICILIANE, EMENDAMENTI DEL PD, NCD E UDC PER RIMUOVERE IL VINCOLO DEI 150 METRI DALLA BATTIGIA
Ci provano i deputati regionali del Gruppo misto, Pd, Ndc e Udc, a far passare una sanatoria per le case abusive costruite non rispettando il limite dei 150 metri dalla costa. Emendamenti che preoccupanoo anche i magistrati di Agrigento, in prima linea nella lotta all’abusivismo.
Si è formato un fronte trasversale, all’Ars, che spinge a rendere meno dure le norme urbanistiche in Sicilia. Intendeno abbattere il divieto assoluto di costruire entro 150 metri dalla costa, permettendo in alcuni casi di bypassare il vincolo paesaggistico, estendendo i benefici del piano casa di Berlusconi.
Una sanatoria e un viatico che arriverebbe quando nell’Isola si viaggia al ritmo di otto nuovi abusi al giorno e il litorale fa registrare un aumento del cemento senza pari: 65 chilometri, dagli anni ottanta in poi, sono stati mangiati dall’avanzare del mattone.
Il luogo di battaglia è la commissione Ambiente dell’Ars, dove sono sbarcati dodici emendamenti al disegno di legge che recepisce il testo unico nazionale sull’edilizia. Le firme sono quelle di deputati del gruppo misto, del Pd, di Ncd, dell’Udc. E martedì queste norme andranno al voto, con esiti che — proprio a causa della varietà delle forze politiche proponenti — sono assolutamente incerti.
L’emendamento più “pesante” è quello dell’ex sindaco forzista di Trapani Girolamo Fazio, che concede la sanatoria anche alle case realizzate entro 150 metri dalla battigia e, in alternativa, prevede l’assegnazione delle costruzioni abusive a chi attualmente le abita. Unica condizione: la norma si applica agli edifici realizzati entro la fine di aprile del 1991. In quella data, spiega Fazio nella sua relazione, l’Ars chiarì che il vincolo dei 150 metri si applica ai privati abusivi anche se i Comuni interessati non l’hanno recepito nei loro Prg.
Per gli ambientalisti, e per i grillini, si tratta di un’aggressione senza precedenti al territorio: «Non si è mai vista una norma che sana le costruzioni realizzate in una zona di inedificabilità assoluta», dice il deputato 5Stelle Giampiero Trizzino. Ma altre proposte di legge vanno nella stessa direzione. Ce n’è un’altra, presentata dal parlamentare Ncd Pietro Alongi, che prevede la possibilità di «am- pliare» gli edifici realizzati in prossimità del mare ma solo «senza alterazione dei volumi esistenti». I due concetti, sottolinea Trizzino, «sono evidentemente incompatibili». E non finisce qui. Un emendamento a firma di Valeria Sudano (Pd) e Marco Forzese (Udc) consente la possibilità di fare ampliamenti di volume alle costruzioni realizzate non più entro il 2009, come previsto dal piano casa di Berlusconi, ma entro il 2012.
Martedì si andrà alla conta: e solo in quell’occasione si capirà quali esigenze prevalgono a Palazzo dei Normanni. Di certo, la sola presentazione di alcuni emendamenti ha provocato la reazione degli abusivi: a Licata, nei mesi scorsi, le famiglie che si opponevano alle ruspe l’hanno fatto sventolando l’emendamento di Fazio sulla sanatoria delle costruzioni lungo il litorale.