ASPETTANDO LA FASE 2. IN SICILIA PROBABILE AZZERAMENTO CONTAGI E RICOVERI ENTRO 2 SETTIMANE

Siamo in un periodo dell’emergenza coronavirus nel quale, superata la fase virulenta della diffusione del contagio, ci apprestiamo, considerato l’andamento epidemiologico in corso che registra una curva decrescente di casi, a prospettare la fase cosiddetta 2. Cioè quella fase che lascia alle spalle l’estrema emergenza sanitaria per intravedere una ripresa graduale del tessuto produttivo, commerciale e anche sociale del Paese.

L’ingegnere Bruno Neri, di Sciacca ma da anni a Pisa dove è docente di Elettronica presso Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, ci spiega a che punto siamo, sia a livello della nostra Regione, sia nazionale, con la pandemia coronavirus prospettando la fase 2. Tra l’altro, l’ingegnere Neri è impegnato in un complesso studio che riguarda gli effetti della meditazione tibetana sulle attività cerebrali con la partecipazione di meditatori in ritiro da diversi anni all’interno dei monasteri tibetani in India. L’ingegnere Neri è stato componente dello staff di tecnici sul disastrpo della nave Concordia per la parte civile.

Anche questa volta l’ingegnere Bruno Neri ci collabora con un aggiornamento della situazione. Anche questa volta l’analisi del professore Neri si è rivelata lo specchio della realtà vissuta, realtà che ha confermato lo studio prospettico analizzato dal docente universitario. Vedi recenti articoli pubblicati sul Corrieredisciacca.it  https://www.corrieredisciacca.it/coronavirus-ling-neri-spiega-come-leggere-i-dati-della-protezione-civile-in-sicilia-il-picco-previsto-tra-il-6-e-7-aprile/    e    https://www.corrieredisciacca.it/coronavirus-in-sicilia-la-curva-dei-ricoveri-sembra-abbia-superato-la-fase-piu-agressiva-lanalisi-delling-neri/

Filippo Cardinale

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IL QUADRO NAZIONALE

Ovviamente compete al Governo, col supporto della Comunità Scientifica, individuare i parametri e le soglie da tenere sotto osservazione per decidere quando dichiarare conclusa la Fase I dell’epidemia di Coronavirus e dare inizio alla cosiddetta Fase II.  Certamente, qualunque sia la scelta, essa non potrà prescindere da una valutazione del livello di diffusione del contagio e del rischio di una riaccelerazione del processo epidemico.

Sembrerebbe naturale, a questo punto, puntare l’obiettivo sul numero quotidiano di nuovi contagi, se non fosse che tale numero è condizionato da quello dei tamponi che è ogni giorno diverso. Per questo motivo può essere opportuno, per tentare proiezioni più affidabili, affiancare al numero di nuovi contagi anche quello dei ricoveri. Quest’ultimo fornisce, infatti, una misura oggettiva e indipendente degli effetti dell’epidemia.

Osserviamo, quindi, l’andamento di questi due parametri a partire dal 24 marzo, ovvero due settimane dopo il varo delle misure di distanziamento sociale che sono ancora in essere. Questo al fine di disporre di un periodo di osservazione durante il quale l’introduzione delle precedenti misure ha avuto modo di sortire i suoi effetti e le condizioni al contorno sono rimaste praticamente le stesse.

In tal caso le dinamiche che controllano il diffondersi (o il contrarsi) dell’epidemia possono ritenersi costanti ed è possibile azzardare delle proiezioni sul prossimo futuro, quanto meno nell’arco temporale in cui le suddette condizioni rimarranno immutate.

Come si vede dai grafici in Fig. 1 i due andamenti sono ben interpolati dalle due rette tratteggiate che indicano, ambedue, un azzeramento nella settimana tra il 15 e il 22 Maggio, fornendo previsioni che si corroborano a vicenda. Presumibilmente, se non interverranno fatti nuovi e non prevedibili, allo stato attuale di conoscenza empirica e parziale del fenomeno, in quelle date si dovrebbero riscontrare le prime giornate a ricoveri e/o contagi nulli, ricoveri e contagi che continueranno, presumibilmente, a presentarsi sporadicamente in piccoli numeri ancora per alcuni giorni dopo quella data.

La più grossa incognita che pesa su questa previsione consiste in un eventuale inizio della Fase II  subito dopo la fine dell’attuale periodo di estensione delle restrizioni (il 3 Maggio). Gli effetti di un allentamento delle restrizioni potrebbero ritardare l’ultima fase dell’evoluzione prevista dai due grafici. Si tratta, quindi, di una previsione un po’ azzardata ma, data la complessità del fenomeno e la scarsa conoscenza dei numerosi parametri che ne condizionano l’evoluzione, può comunque risultare di qualche conforto nella programmazione della Fase II e del nostro futuro prossimo.

IL QUADRO SICILIANO

Per la Sicilia, ancora una volta, le cose vanno sensibilmente meglio e le previsioni sono più attendibili per un doppio ordine di motivi:

1) l’azzeramento di nuovi contagi e nuovi ricoveri è previsto nel giro di un paio di settimane, si tratta, quindi, di una previsione più a breve termine rispetto al caso precedente; 2) fino alla data del previsto azzeramento le condizioni al contorno, ovvero le restrizioni, non cambieranno in maniera significativa. Per questi motivi possiamo aggiungere ai primi due un terzo parametro: il numero totale di pazienti ricoverati in terapia intensiva. Questo parametro, di norma, ha un andamento che segue in ritardo di 5-6 giorni quello del numero di ricoverati: tanti sono i giorni che trascorrono, mediamente, dal ricovero all’eventuale aggravamento. Le figure. 2 e 3 riportano, rispettivamente l’andamento dei nuovi contagi e dei nuovi ricoveri e quello del numero totale di ricoverati in terapia intensiva.

Tutte e tre le proiezioni (nuovi contagi, nuovi ricoveri e numero ricoverati in terapia intensiva) forniscono indicazioni concordi: un azzeramento di contagi e ricoveri entro la fine del mese e uno svuotamento delle terapie intensive entro la prima settimana di Maggio.

E’ probabile che dopo il primo azzeramento i nuovi contagi e ricoveri possano fare registrare qualche residua attività fino all’estinzione dell’epidemia, ma si tratterebbe di casi isolati facilmente tracciabili e confinabili.

Sebbene più affidabile di quella relativa all’intero Territorio Nazionale, anche questa proiezione non è del tutto matura a causa delle alterazioni delle condizioni al contorno che potrebbero intervenire nelle prossime due settimane e che non possono, al momento attuale, essere previste. Consideriamola, pertanto, alla stregua di un buon auspicio che può aiutarci a superare questi momenti di ansia e di incertezza vissuti nell’attesa spasmodica di vedere i segni di un’ uscita imminente da questo periodo di grande preoccupazione e angoscia planetarie.

Bruno Neri