Arrivano finalmente i droni per combattere gli incendi estivi
SCIACCA. La provincia di Agrigento è sede della fase di sperimentazione con cui la Regione Siciliana attraverso il Corpo Forestale intende potenziare il monitoraggio del territorio e creare un deterrente contro i piromani.
Il “progetto pilota”, avviato già alcune settimane con l’attività di formazione, ieri ha segnato il primo importante momento operativo, ovvero un’esercitazione che si è svolta in contrada Carboj, al confine tra il territorio di Sciacca e l’area della Valle del Belice. Con il coordinamento del commissario Gerlando Cuffaro dell’Ispettorato provinciale, personale del Corpo Forestale dei vari distaccamenti presenti nell’area occidentale della provincia (Burgio, Sambuca di Sicilia, Ribera e Santa Margherita Belice) ha potuto mettere alla prova le conoscenze acquisite e fare volare per la prima volta i droni di cui si è dotato la struttura agrigentina.
In verità già nel 2014 che la Regione Siciliana manifestava la volontà di dotarsi di droni per monitorare in modo stabile le aree a rischio di incendi, ma anche in questo caso la burocrazia e la politica non hanno viaggiato sulla stessa lunghezza d’onda, ritardando un servizio che in altre regioni italiane è operativo ormai da alcuni anni e con risultati soddisfacenti. I droni al momento a disposizione del Corpo Forestale provinciale sono quattro, per cui non tutti gli 8 distaccamenti (oltre ai già citati ci sono anche Cammarata, Agrigento, Licata, Santo Stefano Quisquina) li potranno avere in dotazione H24. Ma l’obiettivo è completare la fornitura e allargarla poi a tutte le altre sedi regionali del corpo forestale.
I droni entreranno in funzione soprattutto per pattugliare le aree a rischio nelle fasce orarie più rischiose. I roghi potrebbero essere quindi individuati sul nascere ed essere tenuti sotto controllo dall’alto dando elementi utili per individuare i responsabili ed entrare in azione con anticipo per evitare danni gravi ai territori.
“I droni a nostra disposizione sono di due tipologie – ci dice Cuffaro, commissario superiore del Corpo Forestale in provincia di Agrigento – ma il nostro programma è ampliare la “flotta” con modelli più sofisticati per fare in modo che qualsiasi condizione possa essere affrontata nel miglior modo possibile”. Cuffaro ci ricorda che il Corpo Forestale agrigentino oggi è l’unico ad avere in dotazione i droni, ma l’obiettivo è destinarli a tutta la Sicilia: “Si – aggiunge Cuffaro – c’è già un progetto che speriamo possa partire prima della campagna anticendio. Ci stiamo impegnando parecchio per contrastare la piaga degli incendi che come ogni anno colpisce in modo particolare la nostra vegetazione ed i nostri boschi. Sfruttiamo dunque la tecnologia ed i droni sono occhi importanti per ottenere risultati migliori a sostegno della nostra lotta quotidiana per la salvaguardia del nostro ambiente naturale”.
La campagna antincendio avrà inizio il prossimo 15 giugno, il comando regionale del Corpo Forestale ha già istituito un’apposita unità di coordinamento di cui è responsabile proprio il commissario Cuffaro, che si sta occupando anche della formazione degli operatori forestali nella conoscenza e nell’uso di queste apparecchiature che sono ormai diventate di uso frequente sia in campo professionale che amatoriale. Ci saranno anche modelli con camera termica che riescono ad individuare persone o automezzi nel buio più totale e che nel caso degli incendi possono visualizzare il fuoco da un’altra prospettiva e registrare le dinamiche dell’incendio, andando quindi ad aiutare, nel caso fosse necessario, le forze dell’ordine impegnate nelle attività d’indagine. Un modo silenzioso ed efficace anche per scoraggiare l’azione dei piromani.
Di maggiore vigilanza e prevenzione parlano da anni anche le associazioni ambientaliste che, senza non poche polemiche, hanno più volte preso di mira il governo regionale in occasione di incendi estivi che hanno causato gravi danni. Oltre alle promesse di maggiori risorse, più uomini, più mezzi e maggiore severità contro i piromani, si è parlato pure dell’utilizzo di droni nella lotta agli incendi, ma senza risultati. Oggi, finalmente, i controlli dall’alto possono diventare realtà.
Giuseppe Recca
Tratto da La Sicilia