“PASSEPARTOUT”, IL GIP CONVALIDA I FERMI, I 5 RESTANO IN CARCERE: “SPICCATA PERICOLOSITA’ CRIMINALE”

Convalida del fermo e Antonello Nicosia, Accursio Dimino, Luigi e Paolo Ciaccio e Massimo Mandracchia, restano in carcere. Il Gip del tribunale di Sciacca, Alberto Davico, ha convalidato i fermi emessi dalla Dda di Palermo ed ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dai pubblici ministeri. Il gip ha inviato, inoltre, nuovamente il fascicolo a Palermo. Gli indagati restano nel carcere palermitano di Pagliarelli.

“Gravi indizi di colpevolezza ci sono e il pericolo di fuga è da ritenersi sufficiente anche per la configurabilità dell’esigenza cautelare. Sussiste anche il concreto pericolo degli indagati commettano reati della stessa specie di quelli per i quali si procede”. Lo scrive il Gip Davico che evidenzia “la spiccata pericolosità criminale”. “Solo la limitazione carceraria della libertà personale – scrive ancora il Gip – è in grado di contenere la pericolosità degli indagati”. Il Gip Davico ha evidenziato anche il “gravissimo contesto associativo di riferimento e la non occasionalità delle condotte degli indagati Dimino e Nicosia a pieno titolo inseriti nell’ambito della criminalità organizzata di stampo mafioso e comunque in gruppi operanti con metodo mafioso collegati fra loro da vincoli stringenti”.

Tutti e cinque sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa e favoreggiamento. L’operazione antimafia “Passepartout” è scattata all’alba di lunedì scorso per opera del Gico della Guardia di Finanza e dal Ros dei carabinieri.

Secondo i pm della Dda di Palermo – l’aggiunto Paolo Guido e i sostituti Francesca Dessì e Calogero Ferrara – Nicosia, per anni impegnato nella difesa dei diritti dei detenuti, era in contatto con il boss saccense Accursio Dimino, vicino alla famiglia Messina Denaro. Inoltre Nicosia grazie all’incarico di collaboratore della deputata si sarebbe in realtà occupato di veicolare all’esterno messaggi dei mafiosi detenuti.