Armao “scopre” che la Regione non ha personale preparato
SICILIA. Editoriale di Filippo Cardinale
L’Assessore Armao ha candidamente dichiarato che se non si provvederà a reclutare nuovo personale adeguatamente preparato e competente – funzionari e dirigenti – i soldi del PNRR assegnati alla Sicilia non potranno essere spesi, ed il silenzio dell’Assessore regionale alla funzione pubblica Zambuto non è che la conferma di questa affermazione.
Se la cosa non fosse tragica sarebbe esilarante. E lo sarebbe per ben quattro ragioni:
– anzitutto perché questa è una dichiarazione che certifica che il completo immobilismo della macchina regionale (ma trasponendo la questione potremmo anche riferirla al nostro e ad altri Comuni), dove le leggi sullo snellimento dell’azione amministrativa sono da sempre violate tanto che non si è mai sentito di un solo dirigente o di un responsabile del procedimento che abbia mai pagato di persona nonostante le sanzioni previste, è una colpa direttamente ascrivibile ad un personale poco preparato ed efficiente. Peccato poi che le maggiorazioni premiali sulle retribuzioni a dirigenti e funzionari vengano sempre riconosciute, anche nella misura massima;
– poi perché l’organizzazione del personale, ossia l’individuazione delle strutture logistiche dentro le quali articolare i diversi profili professionali, uffici, servizi, unità operative, ecc., sono programmate dalla stessa politica, così come le mobilità, e quasi sempre, se non proprio sempre, queste operazioni vengono fatte realizzando posti in organico su misura per amici, sodali politici, parenti, evidentemente su proposta (ed una proposta non si nega mai a nessuno) di quei vertici burocratici ai quali la stessa compete;
– inoltre da anni le infornate di precari a vario titolo, poi stabilizzati in forza della pressione politico-sociale o meglio elettorale, hanno impedito una seria selezione, per cui spesso è un problema leggere note e relazioni di vari uffici con errori di grammatica e sintassi o magari solo di corretta punteggiatura;
– infine perché la dichiarazione di Armao vorrebbe essere assolutoria dell’intera classe politica di ogni livello, a cui invece sono imputabili le infornate di precari, le assunzioni senza concorso, le mobilità “concordate” e le progressioni di carriera interne a partire dal sistema regionale fino a quello comunale, classe politica che invece è la prima responsabile di questa inefficienza totale della macchina amministrativa per i ritorni di natura politico-elettorale.
Quindi l’Assessore Armao, oltre che tirare fuori questa incredibile proposta, dovrebbe farsi carico di testimoniare il proprio impegno come componente del Governo regionale per mettere fine una volta per tutte a questo sistema clientelare che determina anche la fuga dei migliori verso altre destinazioni che sanno valorizzarli.