APPROVATA LA NORMA PER IL RIACQUISTO DEI BENI TERMALI DA PARTE DELLA REGIONE

Adesso inizia la fase più complessa che dovrebbe portare alla pubblicazione del bando per l’affidamento in gestione delle strutture. Ma c’è di mezzo la burocrazia…e i tempi potrebbero essere lunghissimi

L’inizio dell’autunno ha portato una novità. Nella serata del 21 settembre è stata approvata la mini finanziaria il cui articolo 2 affronta la questione delle Terme di Sciacca e di Acireale. L’ultima seduta utile era stata lo scorso 10 agosto, ma fibrillazioni interne alla maggioranza resero infruttuosa la seduta a sala d’Ercole. Dunque, finalmente la norma che interessa il futuro delle terme saccensi e acesi giunge al traguardo. Ma, attenti, siamo alla fase iniziale del lungo percorso che condurrà alla pubblicazione del bando di evidenza pubblica per affidare in gestione a terzi le strutture termali.

Il vero tour de force inizia da oggi. E tutto il percorso deve attraversare necessariamente attraverso le maglie della burocrazia regionale. E qui c’è da tremare, qui vivono i veri ostacoli di un percorso che può allungarsi a dismisura nel tempo. Invece, bisogna vigilare e lavorare affinché tale viaggio sia il più breve possibile. Con l’approvazione di oggi pomeriggio, da parte del Parlamento siciliano, dell’articolo 2 della mini finanziaria regionale si dà il via al processo di riacquisizione dei beni (in verità sempre della Regione sono) che sono stati trasferiti alla Terme di Sciacca Spa e alla Terme di Acireale Spa. Inoltre, le due società, in virtù della norma approvata, interrompono anzitempo il diritto all’usufrutto che complessivamente era per 30 anni.

Con l’approvazione della norma, la Regione, autorizzata ad hoc, contrae un mutuo di 19.900.000 di euro, somma che serve ad acquisire i beni. Un giro finanziario che consentirà alle due società termali siciliane di introitare liquidità per pagare i debiti. Pagando i debiti, si porrà pure fine al lungo periodo della liquidazione delle due società termali. Come appare evidente, conoscendo la burocrazia regionale che procede più lentamente di una lumaca, forte è il rischio che l’iter che conduce alla pubblicazione del bando richieda qualche anno. Lusso che non è possibile permettersi.

Le Terme chiuse hanno recato e continuano a recare a Sciacca e al suo territorio un danno economico ingente, oltre al danno dell’immagine della città. E’ stato lo stesso sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola, a manifestare perplessità sui tempi dopo che l’assessore Baccei ha illustrato il disegno di legge. Perplessità manifestate attraverso una nota indirizzata all’Assessore. Rispetto a questo emendamento, il sindaco Di Paola ha manifestato alcune perplessità messe nero su bianco in una nota indirizzata all’assessore regionale all’economia Baccei. In verità, il percorso che porta alla pubblicazione del bando non è ancora definito. Rimane in sospeso una questione di rilievo.

La Regione intende togliersi dalle mani la patata bollente e, una volta acquisiti i beni delle terme, vorrebbe affidarle in gestione ai rispettivi Comuni. Questa ipotesi, tenuta all’oscuro, presenta perplessità. Non solo in ordine economico, poiché il Comune dovrebbe assumersi carichi finanziari non indifferenti, ma anche perché dovrebbe, secondo i piani di Baccei, essere il Comune stesso a elaborare e pubblicare il bando di evidenza pubblica per l’affidamento in gestione delle strutture. Certamente, il Comune avrà professionalità idonee a svolgere questo compito che, però, in altre realtà è affidato ad advisor di provata esperienza internazionale. Ecco perché se oggi c’è da gioire per il passo avanti compiuto con l’approvazione dell’articolo 2 della mini finanziaria, c’è anche da essere preoccupati per il seguito.

Non rimane altro che accendere i riflettori quotidianamente, pressare attraverso la politica la burocrazia regionale. Insomma, c’è da lavorare sodo e velocemente per porre fine alla lunga agonia delle terme. Ma soprattutto per porre fine ad uno scandalo che ha prodotto solo danni alla città, all’economia, all’erario. La rabbia è che tutta a vicenda rimane senza l’individuazione di responsabili. Non è difficile scovarli, basta un po’ di impegno.

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