Appello rigettato, l’agrigentino Marcello Viola resta procuratore di Milano

Il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello e Marcello Viola, magistrato originario di Cammarata, resta procuratore della Repubblica di Milano. Il plenum del Consiglio superiore della magistratura, nell’aprile del 2022, aveva disposto la nomina a procuratore di Milano di Marcello Viola. Nomina però impugnata dinanzi al Tar Lazio dal procuratore aggiunto di Milano, Romanelli, e dal procuratore di Bologna, Amato.

Viola, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impdiduglia, si è costituito in giudizio, chiedendo il rigetto di entrambi i ricorsi. Cosa che ha fatto il Tar. Romanelli ha però impugnato la sentenza del tribunale amministrativo regionale e Viola si è costituito, sempre con il patrocinio degli stessi avvocati, anche davanti al Consiglio di Stato.

Il Consiglio di Stato che, condividendo le tesi difensive degli avvocati Rubino e Impiduglia, ha rigettato l’appello di Romanelli e confermato la sentenza del Tar Lazio. Il Consiglio di Stato ha rilevato come correttamente il Csm abbia riconosciuto la maggiore rilevanza delle funzioni direttive svolte da Viola, considerando “di minor rilievo l’esperienza semidirettiva svolta da Romanelli presso la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo in ragione della sua durata, di poco superiore al biennio, della sua mancata sottoposizione al vaglio della procedura quadriennale di conferma e delle modalità del suo conferimento…”.

Il Consiglio di Stato ha chiarito che la delibera del Csm “va condivisa, poiché illustra in dettaglio le ragioni della prevalenza del dott. Viola sotto i profili  del lavoro giudiziario, organizzativo, delle esperienze di rilievo ordinamentale e di quelle in ambito formativo. Per il parametro delle esperienze di rilievo ordinamentale la prevalenza del dott. Viola è netta, visto il suo ruolo di componente di diritto (da cinque anni) del Consiglio giudiziario di Firenze nella sua veste di procuratore generale del distretto”.

Marcello Viola pertanto manterrà l’incarico di procuratore della Repubblica di Milano.