ANTIMAFIA AD ALESSANDRIA DELLA ROCCA, 4 ARRESTI ALL’ALBA

All’alba di questa mattina i carabinieri del Reparto Operativo di Agrigento, agli ordini del tenente colonnello Salvo Leotta, e i militari dell’Arma della Compagnia di Cammarata, diretti dal capitano Vincenzo Bulla, con il coordinamento della Dda di Palermo, hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di 4 persone ritenute responsabili di associazione di tipo mafioso.

Il blitz colpisce la consorteria mafiosa operante ad Alessandria della Rocca. All’origine dall’attività investigativa l’omicidio di Pietro Chillura, perpetrato il 7 luglio del 2005, all’ingresso del cimitero di Alessandria della Rocca. Il delitto è maturato in un contesto esclusivamente mafioso. Chillura si sarebbe rifiutato di portare a termine un omicidio per conto della locale cosca. Un rifiuto e la manifestata insofferenza alle logiche dell’organizzazione mafiosa e soprattutto per una eventuale collaborazione con la giustizia che la vittima aveva accennato, hanno decretato la sua condanna a morte. Determinante per l’indagine i racconti dei collaboratori di giustizia della provincia di Agrigento, poi riscontrate dai carabinieri, tra il 2008 ed il 2009, e le dichiarazioni dei familiari della vittima.

Gli arrestati sono: SEDITA Gaetano, 69enne; LIGAMMARI Domenico, 76enne; COMPARETTO Giuseppe, 85enne,tutti pensionati del luogo.

Un quarto soggetto colpito dall’ordinanza è irreperibile.

L’indagine se da un lato non ha sinora consentito di addivenire all’identificazione di mandanti ed esecutori, dall’altro ha permesso di inquadrare l’episodio in un contesto esclusivamente mafioso, come sanzione per la mancata esecuzione di un omicidio, per la manifestata insofferenza del Chillura alle logiche dell’organizzazione criminale e soprattutto per una eventuale collaborazione con la giustizia che questi aveva accennato di voler intraprendere.

Le risultanze investigative, acclarate dai collaboratori storici della provincia di Agrigento, in una fase successiva, sono poi state riscontrate, tra il 2008 ed il 2009, dai familiari della vittima divenuti testimoni di giustizia.

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