ANCORA SCONTRO SU NOMINE IN GIUNTA. I RENZIANI SCALPITANO, LA VECCHIA GUARDIA TREMA, CROCETTA “DECIDO SOLO IO”
Di Silvio D’Auria
“Non ho scontri con il Partito Democratico ma soltanto punti di vista diversi rispetto a un metodo di governo che non può richiedere un impegno part-time, tenendo conto, ovviamente, che qualsiasi coalizione può decidere anche di cambiare la propria rappresentanza nel Governo, ma concordando con il Presidente nomi, tempi e metodi. Altrimenti ci trovieremmo di fronte soltanto alla logica dell’occupazione del potere e alla delegittimazione”. Tradotto: dico io chi deve entrare in Giunta.
E’ ancora rottura tra il Partito Democratico e Rosario Crocetta. La corda s’è spezzata per il “rimpasto” da mesi sollecitato dai Democratici e puntualmente bocciato dal Governatore della Sicilia. Lo scontro è nato proprio per un’ennesima richiesta di ingresso nel Governo isolano e che ha fatto saltare in aria Crocetta: “E’ una proposta fatta per esigenze politiche interne al partito e non per reali necessità di cambiamento”. Un colpo basso che ha scatenato le ire dei Democratici.
A parlare il segretario regionale del partito. “Il Presidente continua in modo strumentale ad alzare polveroni, usando provocazioni e atteggiamenti intimidatori” ha detto Giuseppe Lupo. Di certo, le fibrillazioni in casa Pd non mancano. L’atmosfera in vista della Direzione Regionale in programma domani si fa sempre più tesa. I “renziani” scalpitano, la vecchia guardia trema. Nel corso della Direzione sarà sicuramente riproposto il tema della compatibilità tra l’appartenenza del Governatore al Pd e l”iperattività” nel suo Megafono che, in Sicilia, viaggia col vento in poppa. Nelle scorse settimane i garanti nazionali del Pd avevano posto un ultimatum a Crocetta. Ma il Governatore, come sua abitudine, continua a tirare dritto per la sua strada. Non solo. Nelle ultime ore al Pd ha sferrato un altro duro colpo, mettendo gli aspiranti Assessori del partito all’angolo. ”Chi vuole diventare Assessore si dimetta da Deputato”.
Nessuna reazione da parte dei Democratici. Nessuna nota stampa è arrivata alle redazioni. Mentre ha continuato a puntellare. “Sono stato sempre per le incompatibilità del doppio incarico per una questione di principio – ha evidenziato – chi è il controllore non può essere il controllato”. In altre parole, “un atto di onestà intellettuale nel momento in cui un Deputato che si candida deve dimettersi da Assessore”. Non solo, ma ha lanciato un avvertimento a Lupo. L’incompatibilità “vale anche per i Segretari di partito, non diventa compatibile con la funzione di rappresentanza di una parte con il ruolo di assessore, che opera nel nome di tutti”. Un monito mirato quello di Crocetta. Uno dei tre pretendenti a una poltrona in Giunta è proprio il segretario regionale del Pd. Nessun segnale di pace all’orizzonte.