Ancora niente seconda irrigazione agricola. Pace: “Bisogna evitare che la disperazione esploda in disordini”
L’attesa è vitale, anche se non pienamente sufficiente, per la seconda irrigazione di “soccorso” per i terreni agricoli in forte agonia, ma ancora nessuna goccia d’acqua viene erogata, malgrado l’impegno del presidente della Regione, dell’assessore all’Energia Roberto Di Mauro e dei dirigenti regionali. L’irrigazione di “soccorso” è un intervento fondamentale per salvare le coltivazioni e migliaia di posti di lavoro
RIBERA- La situazione è sempre più drammatica per gli agricoltori di Ribere e del suo comprensorio. Una situazione che rischia seriamente di minare l’ordine pubblico. La cosiddetta seconda irrigazione “di soccorso” doveva già essere avvenuta. Una necessità per non perdere gli impianti agrumicoli e pescheti. Ormai si tratta di salvare le piante poiché la produzione è fortemente compromessa. A quanto pare sono sorte difficoltà per l’erogazione degli 800 mila mc d’acqua dalla diga Castello e dall’invaso Prizzi. Sulla questione interviene il deputato regionale Carmelo Pace. “E’ noto che da mesi lavoriamo per sostenere i produttori agricoli e gli allevatori della provincia di Agrigento. La DC ha avuto, insieme al presidente Schifani ed all’assessore regionale Di Mauro, un ruolo determinante nella prima irrigazione di soccorso ed anche nella seconda, programmata nei giorni scorsi. Ora apprendiamo che sono sorte delle improvvise difficoltà per l’erogazione degli 800.000 metri cubi d’acqua promessi e che l’intera, seconda, irrigazione di soccorso sarebbe in dubbio. Lo diciamo chiaramente: indietro non si torna!”.
L’onorevole Pace ribadisce che “come già fatto nelle scorse settimane, ora è necessario produrre ogni sforzo per garantire acqua ai produttori agricoli ed agli allevatori. Qui c’è in gioco – aggiunge Pace – la sopravvivenza di alcune migliaia di famiglie. Assistiamo al continuo crescere della tensione sociale, dettata dalla disperazione. Si trovino le soluzioni adeguate per evitare che questa tensione esploda in disordini che tutti vogliamo scongiurare. E’ stato fatto già tanto, ma servono ulteriori sforzi”.