I MORTI FANNO LA FILA. SALME “PARCHEGGIATE” IN ATTESA DEI LOCULI
All’ombra de ‘ cripressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte meno duro? No, caro Ugo Foscolo, e a Sciacca c’è l’esempio evidente del tuo punto di domanda. Qui, da noi, il sonno della morte non solo non è confortato dell’ombra de ‘ cipressi, ma subisce l’onta di mesi di attesa con i defunti parcheggiati in squallide stanze, in attesa che si realizzino loculi.
Saresti ancor più pessimista, caro Foscolo, se visitassi il cimitero della nostra Sciacca. E lo diventeresti ancor di più nel sapere le cause. Da parte del Comune perché perde tempo a realizzare i loculi, ma anche da parte di confraternite a cui spetta la realizzazione di parte di essi.
Ma c’è, caro Foscolo, ancor un motivo di immensa tristezza. Ci sono defunti “parcheggiati” in attesa di tumulazione perché i familiari non dispongono di duemila euro, spese che bisogna affrontare per compiere l’ultimo passo dopo la morte, dopo la celebrazione del funerale. Anche la morte presenta il suo volto malefico, quello che fa la differenza tra chi ha e chi no. Anche qualche defunto è costretto a fare la fila per ragioni burocratiche.
Ho pensato a te, caro Foscolo, stamattina visitando il cimitero. Mi sono sentito più vicino al tuo immenso valore poetico. Nella mia mente ho fatto rigirare i fotogrammi dei tuoi versi. E in me risuonava in modo insistente ancora un tuo interrogativo: non vive più ei forse anche sottoterra, quando gli sarà muta l’armonia del giorno, se può destarla con soavi cure, nella mente de ‘ suoi?
Sono uscito dal cimitero triste, pessimista più di te. Sono molto arrabbiato, perché la soavità dei tuoi versi cozza con la durezza della burocrazia, della politica. E quel luogo tanto sacro, che conserva il legame del sonno eterno con i cari rimasti ancora in vita, si trasforma in una brutta commedia, dove a recitare sono pessimi attori.
(Bare suddivise in più stanze in attesa della tumulazione. Molte attendono mesi)
Fino a qualche settimana fa c’erano 26 bare in attesa della tumulazione. Mesi di parcheggio in squallide stanze. Stamattina le bare parcheggiate erano 13. La burocrazia non perdona, insegue anche da defunti.
Filippo Cardinale