ANAS, ARRESTI IN MEZZA SICILIA. FUNZIONARI E IMPRENDITORI: I NOMI

Scattano nuovi arresti della Guardia di Finanza. Coinvolti dell’Anas, area compartimentale di Catania e imprenditori di Palermo, Caltanissetta e Agrigento, tutti indagati, “in concorso – scrivono gli inquirenti – per corruzione perpetrata nell’esecuzione dei lavori di rifacimento di strade statali della Sicilia orientale e centrale”.

Si tratta della seconda parte dell’operazione Buche d’oro, eseguita sotto il coordinamento della Procura di Catania, che ha già portato all’arresto di alcuni dirigenti Anas che, dopo l’esecuzione della misura, hanno iniziato a collaborare.

L’INDAGINE. Ci sono mesi di registrazioni agli atti della Procura e i verbali di funzionari Anas e imprenditori. Uno di loro, in particolare, ha deciso di collaborare, si tratta dell’ingegnere Giuseppe Romano, di 48 anni, responsabile manutenzione programmata dell’area tecnica compartimentale di Catania dell’Anas, dalla quale dipendono tutti gli appalti della Sicilia orientale. Romano è finito agli arresti domiciliari, misura corrispondente, come richiesto dalla Procura, alle “esigenze cautelari” che, nel suo caso, sono affievolite, visto che “ha reso un’ampia confessione disvelando la rete corruttiva – ha ribadito la Procura – nella quale erano coinvolti anche altri funzionari dell’Anas e numerosi imprenditori”.

È stato tratto in arresto e condotto in carcere: il geometra Gaetano Trovato (cl.1965), dipendente A.N.A.S., Capo Nucleo B del Centro di manutenzione A dell’Area Tecnica Compartimentale, competente nella manutenzione ordinaria e straordinaria della SS 192 della Valle del Dittaino (EN) e SS 284 (Occidentale etnea).

Sono, invece, stati posti agli arresti domiciliari:

Salvatore Truscelli (cl.1963), rappresentante legale della “TRUSCELLI SALVATORE SRL”, esercente “altre attività di lavori specializzati di costruzione” con sede a Caltanissetta, con un volume d’affari annuo superiore ai 5 milioni di euro;

Pietro Matteo Iacuzzo(cl. 1969), rappresentante legale della “ISAP SRL”, esercente l’attività di “strade, autostrade e piste aeroportuali” con sede a Termini Imerese (PA), con un volume d’affari nel 2018 superiore a 17 milioni di euro;

Roberto Priolo (cl.1971), rappresentante legale della “PRIOLO SRL” esercente l’attività di “lavori edili e restauri” con sede a Ciminna (PA), con un volume d’affari annuo di circa 1 milione di euro;

Calogero Pullara (cl.1979), titolare dell’omonima ditta individuale, esercente l’attività di “lavori edili e stradali, lavori di terra con eventuali opere connesse in muratura e cemento armato di tipo corrente, demolizione e sterri, opere speciali in cemento armato, lavori di tinteggiatura e verniciatura, costruzione”, con sede a Favara (AG), con un volume d’affari annuo di circa 1 milioni di euro.

Destinatario della misura dell’interdizione dall’esercizio di pubblico ufficio per la durata di un anno, l’ingegnere Antonino Urso (cl. 1980), Capo Centro Manutenzione “A” dell’Area Compartimentale ANAS di Catania competente alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle seguenti arterie stradali: S.S. 121 Catanese, S.S. 575 di Troina, S.S. 192 della Valle del Dittaino, S.S. 284 Occidentale Etnea, S.S. 288 di Aidone (EN), S.S. 385 di Palagonia (CT), S.S. 117BIS Centrale Sicula, S.S. 417 di Caltagirone (CT).

L’ingegnere Urso ha reso un’ampia confessione “disvelando – scrivono gli inquirenti – la rete corruttiva nella quale erano coinvolti anche altri funzionari dell’ANAS e imprenditori corruttori”.

Grazie alle intercettazioni della Finanza, la Procura ha accertato la consegna a 5 funzionari infedeli dell’ANAS di somme per centinaia di migliaia di euro e sono state sequestrate mazzette per decine di migliaia di euro.