AMBULANZA TAXI, LA CITTA’ DICE BASTA. MENFITANO SALVATO IN EXTREMIS GRAZIE ALLA PRESENZA DI UN MEDICO E INFERMIERE DURANTE UNA SEDUTA DI CONSIGLIO COMUNALE APERTO

L’ Urgenza medica che si e’ verificata accidentalmente al Centro Civico di Menfi, in occasione della seduta aperta del consiglio comunale del 26 febbraio scorso, rievoca con forza la questione da tempo irrisolta, ma a più riprese sollecitata dalle istituzioni e dai cittadini menfitani, inerente l’assistenza sanitaria d’emergenza sul nostro territorio”.

A porre la questione, il consigliere comunale Ignazio Ferraro, che è anche medico al Pronto Soccorso dell’ospedale di Sciacca.Una vita umana salvata graziealla presenza, in una pubblica assemblea, dello stesso medico Ferraro e di un infermiere specializzato. Unapresenza che ha salvato la vita ad un cittadino di Menfi presente in assemblea nella quale si discutevano importanti temi di interesse collettivo.

“E’ stata salvata una vita umana -spiega Ignazio Ferraro- grazie alle manovre di rianimazione cardio-polmonare effettuate con tempestività dal personale medico ed infermieristico presente in altra veste all’assemblea cittadina. Fortuna ha voluto che la presenza di medici e di infermieri ( alcuni dei quali prestano servizio presso i reparti dell’area di emergenza del P.O di Sciacca), con l’apporto degli autisti soccorritori dell’ambulanza demedicalizzata di Menfi che hanno fornito defibrillatore e farmaci, sia stata determinante nella precocità di diagnosi e nella prontezza dell’ approccio terapeutico nei confronti del paziente in fin di vita”.

“Altro contributo di fondamentale importanza è stato quello fornito dall’ambulanza del 118 di Sciacca, coperta fortunatamente dalla presenza di medico rianimatore e di infermiere, che ha garantito la prosecuzione delle manovre di rianimazione cardio-polmonare avanzata ed il trasporto del paziente presso l’ospedale di Sciacca”, aggiunge Ferraro.

Il problema è che dal mese di luglio del 2013 l’ambulanza del 118 di Menfi è un’ambulanza taxi, deputata al semplice trasporto di malati critici presso la struttura ospedaliera di riferimento, in assenza di medici ed infermieri che possano formulare diagnosi e somministrare farmaci salva vita. “Un servizio navetta a tutti gli effetti- sostiene Ferraro- deciso dalla politica regionale, in attesa dell’approvazione del nuovo piano sanitario regionale. Il tutto mal si concilia con la difesa del diritto alla salute sancito dalla Costituzione”.

L’Amministrazione ed il consiglio comunale di Menfi sono impegnati in questa battaglia dal mese di agosto 2013, hanno approvato 2 mozioni di indirizzo che impegnavano tutti i parlamentari della provincia ad attivarsi celermente per riqualificare il nostro mezzo di soccorso. Ma ad oggi persistono difficoltà , non si sa di quale natura, che osteggiano la garanzia di tutela del diritto ad un servizio essenziale, segno di civiltà di una comunità e dovere supremo della politica. È risaputo che il fattore tempo è il primo alleato del cuore in caso di emergenze cardiovascolari.

“I dati in letteratura confermano che la differenza tra la vita e la morte è data proprio dalla tempestività con cui si interviene. E allora emergono degli interrogativi. Se al Centro Civico non fossero stati presenti medici ed infermieri a rianimare il paziente in attesa dell’ambulanza rianimatoria proveniente da Sciacca cosa sarebbe successo?”, evidenzia Ferraro. 

“È accettabile che l’intero comprensorio delle Terre Sicane sia sprovvisto di un’ambulanza medicalizzata? Ed ancora, siamo una realtà turistica o un territorio primitivo? Di fronte a questo dubbio, abbiamo la sola certezza che si condurrà una battaglia civile ed istituzionale ad oltranza per difendere la dignità di un popolo ed i diritti di una comunità”, conclude Ignazio Ferraro.

(Nella foto il consigliere comunale Ignazio Ferraro, che è anche medico al Pronto Soccorso dell’ospedale di Sciacca)

 

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