AMBROGIO “PRELEVATO” DA CASA PER GARANTIRE LA SEDUTA CONSILIARE

Se il cartellone estivo offre poco, quello della politica è ricco di scene comiche, meglio tragicomiche. Stasera era convocato il Consiglio comunale alle ore 20. La maggioranza, o quel che resta, era presente solo con 9 consiglieri. Il minino per poter rendere valida la seduta era di 10. L’opposizione tutta assente. Un gioco degno di una partita di calcio, cioè quello di far trascorrere il tempo palleggiando, ha spostato l’inizio della seduta con 45 minuti di ritardo nonostante il Regolamento d’Aula tolleri al massimo 30 minuti di ritardo.

Mancava all’appello un consigliere di maggioranza per raggiungere quota 10. E’ scattata subito una ricerca spietata del 10° consigliere. Nel mirino delle telefonate è finito Giuseppe Ambrogio. Parrebbe sia stato inviato un assessore a “prelevarlo” da casa. Giunto “in campo” alle 20:45, il capogruppo del PD Simone Di Paola chiede il rinvio della seduta, nonostante ci fosse il numero legale con l’arrivo “forzato” di Ambrogio.

Tanta fatica per nulla! Povero Ambrogio, il quale avrà pensato: ma perchè mi avete costretto a essere presente se poi avete rinviato la seduta? Una scenetta degna di una commedia tragicomica. Dapprima il teatro non poteva svolgersi all’interno dell’Atrio inferiore perché inagibile. Ma il teatro della politica va in scena ugualmente, anche nell’Aula sacra, istituzionalmente parlando.

Filippo Cardinale