CONSIGLIERE AMBROGIO DISERTA LA PRESENTAZIONE DEL CARNEVALE
“Io la faccia me la lavo la mattina alle 5”. Con queste poche parole il consigliere comunale Giuseppe Ambrogio declina l’invito del sindaco a partecipare alla conferenza stampa di domani pomeriggio al Museo del carnevale per la presentazione del Carnevale 2019. Giuseppe Ambrogio è arrabbiato e deluso. Lamenta che la Perriera sia stata esclusa da ogni manifestazione carnascialesca.
Ambrogio, il cui lungo silenzio è terminato, esce fuori allo scoperto manifestando la rabbia, ma anche la delusione, nei confronti dell’Amministrazione comunale. La Perriera è trascurata in diversi punti. Viabilità, pulizia, buche, transenne a mai finire, etc. Eppure, è il quartiere più popoloso della città e al suo interno insistono le caserme delle forze dell’ordine, il palazzo di giustizia e centinaia di attività commerciali.
Ambrogio è solo la punta di un iceberg che si intravede all’interno della maggioranza. Il sindaco deve fare i conti, con molta probabilità dopo il carnevale, a dare una ulteriore quadratura alla maggioranza. La sua adesione al PD sbilancia l’equilibrio politico raggiunto in campagna elettorale. Tra l’altro, deve fare i conti con il sovradimensionamento di Sciacca Futura di Nuccio Cusumano che in giunta vanta 2 assessori. Ma dopo l’azzeramento, ha perso il consigliere Valeria Gulotta e il suo gruppo consiliare da 4 è sceso a 3. Insomma, Cusumano ha un peso politico che non è più giustificabile rispetto all’attualità.
Il PD la fa da padrona e conta il sindaco, il presidente del Consiglio comunale, oltre a varie poltrone assessoriali. Le forze di ispirazione centrista non stanno a guardare e prima o poi verrà chiamato l’oste per presentare il conto.
Un azzeramento c’è già stato, manca una sostituzione e poi un rimpasto. Insomma, manca poco per fare il triplete delle derivazioni di una Giunta che nell’arco di 20 mesi ha già cambiato 5 assessori. E la storia non finisce qui. C’è ancora tempo per copiare il tour over dell’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, il quale in 60 mesi ha cambiato 47 assessori.
Filippo Cardinale