ALCAMO, DOPO L’ARRESTO DEL BOSS LA DIA SEQUESTRA ARMI E DROGA: FUCILI, MACHETE, SCIABOLE

La D.I.A e la Polizia di Stato di Trapani ieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale Palermo, nei confronti di Ignazio Melodia, 61enne, reggente il mandamento mafioso di Alcamo, e di altre cinque persone, tutte ritenute, a vario titolo, facenti parte della citata organizzazione mafiosa.

Oltre agli arresti, è stata svolta attività di perquisizione all’interno di due abitazioni nella disponibilità di uno degli indagati, Giuseppe Di Giovanni, camionista incensurato. Gli investigatori hanno rinvenuto un considerevole quantitativo di sostanza stupefacente (hashish e marijuana), nonché numerose armi da taglio, illegalmente detenute.

In particolare:

Droga: 14 panetti, avvolti con nastro adesivo beige scuro a loro volta posti all’interno di palloncini di lattice di vari colori, e due pezzetti sfusi per un totale lordo di Kg.7, di hashish; 2 sacchi di plastica di colore nero ed un sacchetto di plastica di colore bianco, per un peso complessivo lordo di Kg. 6, di marijuana; -1 bilancino di precisione elettronico.

Armi:  39 armi da taglio di varie misure (lunghe e corte), tra cui alcune con apertura a scatto; 49 cartucce cal. 38; 1 machete; 1 sciabola tipo katana; 2 tirapugni; 1 cartucciera con 11 cartucce calibro 16; 1 fucile di precisione ad aria compressa; 2 mazze da baseball.

Per gli inquirenti, Di Giovanni, indagato per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, sarebbe risultato essersi posto in modo continuativo e stabile a disposizione della famiglia mafiosa di Alcamo e del suo reggente Ignazio Melodia, del quale era autista e uomo di fiducia, partecipando ad incontri nel corso dei quali venivano indicate le strategie del sodalizio e compiuto atti delittuosi nell’interesse del medesimo, nonché programmati atti volti ad impedire il libero esercizio del voto e a procurare ad altri consensi elettorali in occasione dell’elezione del Sindaco di Alcamo.

Nel corso di una conversazione intercettata è lo stesso Di Giovanni ad attribuirsi il ruolo di mafioso “…io..io..ave che ho fatto la scelta di fare il mafioso, io “ave” che ho fatto la scelta di fare il mafioso..assai…tutti volevano fare il presidente, chi voleva fare il presidente, io il mafioso sempre ho voluto fare”.

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