Al Giovanni Paolo II prevale la “pietas”: revocato lo stop al trasferimento delle salme in camera mortuaria dopo le ore 20

Marcia indietro della direzione sanitaria del “Giovanni Paolo II” di Sciacca. Aveva suscitato tanto scalpore la disposizione di non trasferire le salme in camera mortuaria nelle ore notturne per l’indisponibilità di personale addetto a tale servizio

SCIACCA- Inversione ad U da parte dell’Asp di Agrigento e revoca della disposizione di non trasferire le salme in camera mortuaria dopo le ore 20. Una revoca che è frutto delle polemiche sorte non appena diffusasi la notizia anche grazie alla pubblicazione del caso sulla nostra testata giornalistica. In verità, anche i direttori delle unità operative dell’ospedale di Sciacca avevamo rappresentato la loro perplessità.
Il direttore sanitario dell’Asp, Raffaele Elia, ha sollecitato il direttore sanitario Ignazio Galizia a trovare una soluzione che desse garanzia della presenza di personale per le intere 24 ore per il trasferimento
in camera mortuaria delle persone decedute durante un ricovero. Rimane, tuttavia, la criticità. «A ratifica della precedente disposizione –si legge nel nuovo documento –si è stabilito, sussistendo le condizioni di necessità (drastica diminuzione del personale ausiliario della direzione sanitaria) che le salme vengano trasferite in camera mortuaria dal personale ausiliario di ogni reparto previo allertamento dell’ambulanziere reperibile notturno». Sulla incresciosa vicenda era intervenuto il capogruppo PD all’Ars,
Michele Catanzaro, che ha chiamato i vertici Asp per denunciare il disservizio e annunciare un’interrogazione parlamentare. Anche il deputato Ismaele La Vardera, a Sciacca per presentare il suo nuovo movimento, aveva parlato di «gravissimo e vergognoso disservizio»