AL FUNERALE DEL CARNEVALE VIETATO L’INNO FUNEBRE
Alla folcloristica protesta tanti giovani e curiosi. Non c’erano politici, ma erano pochi anche gli operatori del carnevale
Alcune centinaia di saccensi al seguito del corteo funebre di carnevale svoltosi nel centro storico cittadino su iniziativa del musicista Giuseppe Gulino, in arte Nanà, uno dei più penalizzati dall’annullamento della manifestazione.
Iniziativa di protesta colorita, con una bara in cartapesta portata a spalla dai veri impiegati di un’agenzia funebre cittadina, amanti anche loro del carnevale e arrabbiati, forse, per non aver potuto ballare quest’anno ai ritmi dei tradizionali e trascinanti inni. Non c’erano politici, a parte qualche consigliere comunale che non è stato però in prima fila.
C’era qualche operatore del carnevale, ma nessuno ha voluto fare il “parente” del morto, preferendo stare lontano dal corteo, guidato da Nanà e Luca La Barbera, i due promotori della curiosa manifestazione. L’assenza dei politici è stato un chiaro segnale della volontà della politica di non strumentalizzare l’evento per fini elettorali, ed è questo un messaggio positivo che ci arriva da una politica troppo spesso litigiosa. Siamo certi che nessun partito oggi userà i contenuti di questa folcloristica manifestazione per cercare consenso. Non fare il carnevale è stato forse un errore, ma lo sbaglio più grande è stato non spiegare bene il perchè ai cittadini, come invece bene ha fatto il Premier Monti nel giustificare il suo no alle Olimpiadi a Roma. In entrambi i casi il problema è stato finanziario, ma a Sciacca la decisione è stata gestita davvero malissimo.
Una nota stonata della serata è stata l’assenza della musica: il corteo è stato accompagnato da un rullo di tamburi, gli organizzatori non se la sono sentita di sborsare 500 euro, di solo acconto, per la Siae, che rischiano di raddoppiare con il numero di partecipanti alla sfilata. Un’altra nota negativa le invettive volgari lanciate all’indirizzo degli amministratori e dell’ex sindaco nell’istante in cui il corteo si è fermato davanti al Municipio, ma per fortuna erano solo voci isolate.
Il curioso evento passerà probabilmente sui media provinciali e regionali, ed anche stavolta la città avrà elevato il proprio ruolo di “borgo marinaro” (nessuna offesa per la categoria dei pescatori) e di paese dedito alle sagre paesane…