Al Comune di Sciacca bolletta luce 180 mila euro in più. Ma è impossibile ridurre illuminazione pubblica
SCIACCA – Ridurre l’illuminazione pubblica per pagare meno è uno dei pensieri che frulla nella testa di molti amministratori comunali che si stanno vedendo recapitare bollette della luce con aumenti che mettono seriamente a rischio il bilancio comunale, ma essendo un servizio indispensabile, appare improbabile che possano farlo.
A Sciacca l’amministrazione comunale in carica, ma lo stesso accade in questi giorni in molti altri Comuni, stanno seriamente pensando a come fare per affrontare il caro energia senza pregiudicare i servizi ai cittadini. Un tema obbligato dopo avere ricevuto l’ultima bolletta di consumi elettrici dalla quale è emerso che nell’ultimo trimestre l’importo è superiore di quasi 200 mila euro al precedente: “Spegnere la pubblica illuminazione in alcune zone non è una soluzione – dice il sindaco Fabio Termine a Rmk Tv – bisogna coinvolgere la classe politica e portare avanti le istanze degli enti locali che rischiano di soffocare”.
Anche l’Associazione Nazionale Comuni d’Italia sta affrontando il problema, ma c’è stato il monito delle associazioni dei consumatori, secondo le quali l’emergenza energia non si risolve certo tagliando i servizi ai cittadini. “Per trasporti, illuminazione pubblica e strade – dicono le associazioni – gli utenti pagano tasse e imposte comunali e qualsiasi interruzione scatenerebbe il caos e aprirebbe la strada a controversie legali e azioni risarcitorie contro le amministrazioni”.
Nel 2021 al Comune di Sciacca il costo dell’energia è stato di un milione e centomila euro, l’80 per cento del quale riferito alla pubblica illuminazione. Il tema è già stato oggetto di una variazione a salvaguardia degli equilibri di bilancio che deve approdare all’esame del consiglio comunale. Ma è bene dire che il governo nazionale in parte è già corso in aiuto dei Comuni per il caro energia, e per l’anno 2021 al Comune di Sciacca sono arrivati 137 mila euro. Ma sono troppo pochi per coprire i costi elevatissimi dei rincari.
Giuseppe Recca