Aiuti del governo ai Comuni per buoni spesa: a Sciacca 361 mila euro, a Ribera 178 mila euro
SCIACCA. Quattro milioni di euro per i Comuni agrigentini nell’ultimo decreto Ristori, somme che sono però solo per aiutare le famiglie bisognose e fornire aiuti alimentari e buoni spesa per le famiglie e i cittadini piombati in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria.
Il decreto legge del 23 novembre 2020 si chiama “Misure finanziarie urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” e prevede una disposizione rubricata “Misure urgenti di solidarietà alimentare.
La norma dispone l’istituzione nello stato di previsione del Ministero dell’interno un fondo di 400 milioni di euro nel 2020, da erogare a ciascun comune, entro 7 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. Si replica in sostanza l’esperienza già effettuata nella prima fase dell’emergenza pandemica uno specifico articolo che detta le regole: le risorse debbono essere destinate all’acquisto e alla successiva erogazione di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun Comune nel proprio sito istituzionale; di generi alimentari o prodotti di prima necessità. Non si tratta di prestazioni assistenziali ordinarie, volte a sostenere semplicemente il reddito della popolazione, ma di prestazioni tese a soddisfare un bisogno primario quale è quello all’alimentazione, che costituisce il presupposto per un’esistenza dignitosa, nonché la base stessa per il diritto alla salute”.
Ecco le risorse destinate ai Comuni di Sciacca e hinterland:
Sciacca 361 mila euro, Burgio 24 mila euro, Calamonaci 12.433 così come Caltabellotta, Cattolica Eraclea 34 mila euro, Cianciana 32 mila euro, Lucca Sicula 15.776 euro, Menfi 119 mila euro, Montevago 28.668, Ribera 178 mila euro, Sambuca 54.065, Santa Margherita Belice 60.804, Santo Stefano Quisquina 41.432, Villafranca Sicula 12.807 euro.