AICA sempre più critica: “Non può garantire la prosecuzione del servizio pubblico”. A fine mese scade il contratto di affitto d’azienda di Girgenti Acque e Hydortecne

AGRIGENTO- La situazione della società consortile AICA, che gestisce il servizio idrico integrato nella nostra provincia- si arricchisce dui ulteriore difficoltà.

La vicenda si complica assai. Il presidente Castaldi ha chiarito che ”non può in atto garantire la prosecuzione del servizio pubblico in assenza di prospettive certe alla conclusione del contratto di affitto del ramo d’azienda di Girgenti Acque e Hydortecne”, contratto che scadrà il prossimo 31 ottobre senza, ad oggi, alcun rinnovo autorizzato e l’onere, semmai, di versare mille euro al giorno in caso di mancata restituzione delle “chiavi della società”.

Sull’ipotesi di acquisto la consortile è ancora in attesa di una perizia sul costo, che si attesterebbe intorno ai 300mila euro. Soldi che, non è chiaro, chi dovrà tirar fuori.

Fa luce la lettera firmata dall’avvocato Giuseppe Di Miceli, coordinatore della potente associazione dei consimatori Konsumer, al presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Aica, Gerardino Castaldi.

Una lettera con la quale si chiede chiarimenti sul rinnovo del contratto di affitto dei rami d’azienda Girgenti Acque e Hydortecniche, contratto che scade il 31 ottobre prossimo. Epistola che sottolinea ciò che AICA scrive nella nota del 29 settembre: ”non può in atto garantire la prosecuzione del servizio pubblico in assenza di prospettive certe alla conclusione del contratto di affitto del R.A. ed alla definizione di un percorso di uscita condiviso con l’Ente di governo d’Ambito, per quanto di interesse e competenza…”.

Il Giudice Delegato per la procedura fallimentare delle società Girgenti Acque e Hydortecnein con proprio provvedimento dell’8 settembre scorso ha così determinato: “rilevato che al fine di valutare una proposta formulata da Aica è necessario che pervenga agli organi fallimentari una formale proposta di acquisizione in cui si specifichino i tempi di versamento del prezzo e le eventuali garanzie offerte”.

In buona sostanza, Il Giudice Delegato per la procedura fallimentare delle società non autorizza un ulteriore rinnovo locativo, rispetto a quello già autorizzato sino al 31 ottobre p.v; sospende l’esame delle richieste di AICA volte all’acquisizione dei rami aziendali, e ciò sino al completamento delle indagini tecniche già demandate al dott. Pettinato; invita AICAove interessata – a formulare nel dettaglio una proposta di acquisto dei rami aziendali, specificando i tempi di versamento del prezzo, le eventuali garanzie offerte, nel rispetto dei canoni di buona fede e di collaborazione con la Curatela.

AICA, alla scadenza del 31 ottobre prossimo, dovrebbe immediatamente restituire tutti i beni componenti il Ramo di Azienda, compreso il personale, pena il pagamento di una penale pari a mille euro al giorno in caso di mancata o ritardata consegna degli anzidetti beni che il Fallimento ritiene propri.

  1. Agli esiti del deposito della perizia da parte del Coadiutore, prevista per fine settembre p.v. AICA, unico possibile acquirente del complessivo Ramo di Azienda, si troverà a dover valutare la sostenibilità del valore unilateralmente determinato, senza alcun riscontro di mercato né tantomeno dell’effettiva sussistenza dell’interesse al mantenimento degli anzidetti beni, ed accettarlo, o provare eventualmente a revisionarlo, in condizioni di evidente subordinazione negoziale e con la spada di Damocle derivante dall’obbligo di concludere la trattativa entro il 31 ottobre p.v.
  2. Non appare accoglibile, tenuto conto della dichiarata volontà di attendere comunque gli esiti della perizia del Coadiutore, l’eventualità di formulare, nelle more ove interessata, nel dettaglio una proposta di acquisto dei rami aziendali, diversa da quella che è stata a suo tempo resa.”

Quale destino attende i cittadini agrigentini? La preoccupazione di Konsumer è evidente e concreta e con la lettera inviata chiede:

  1. Perché si ha solo oggi (29-09-2022), 21 gironi dopo, del provvedimento del Giudice Fallimentare del 08/09/2022 ad appena 30 giorni c.a della scadenza del contratto d’affitto?
  2. Perché non è stata fornita nella nota un’indagine di mercato sui beni che necessitano ad AICA la quale vorrebbe acquistarli dalla Curatela Fallimentare della Società in oggetto individuate per un importo di € 368.016,00 per i beni strettamente necessari, mentre ed invia transattiva vengono offerti € 550.000,00 con l’acquisto anche dei mezzi derelitti, anziché valutare la convenienza economica di un nuovo acquisto presso i relativi fornitori con l’avvio delle procedure previste dei beni di cui AICA ha bisogno?
  3. Perché non è stato inserito un elenco dei beni che necessitano ad AICA e che vorrebbe acquistare dalla Curatela per gli importi di cui sopra?
  4. Perché “l’Ente Gestore si trova ancora senza una sede, senza un proprio personale e privo di adeguata patrimonializzazione” e solo ora si vuole coinvolgere l’ATi e il Prefetto?
  5. Perché nella nota non è stato inserito, se pur citato come allegato, il contratto d’affitto del ramo aziendale ritenuto particolarmente gravoso?
  6. Perché non vi è voluto procedere al completamento della procedura del Dirigente Generale che avrebbe determinato un stabilizzazione delle azioni di questa figura ritenuta estrema importanza nella gestione in generale ed in questo momento così particolare?
  7. Perché solo adesso si coinvolgono i sindaci, i componenti del Cda e le associazioni dopo più di un anno di gestione?

 Filippo Cardinale