Aica, mercoledi insediamento del nuovo Cda. Ancora duro attacco del commissario uscente
Lo scorso 27 aprile, poche ore dopo la nomina del nuovo consiglio di amministrazione da parte dell’assemblea dei sindaci dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini (mercoledi 10 maggio è previsto l’insediamento) aveva diffuso una lettera aperta di commiato. L’ingegnere Fiorella Scalia aveva stilato 5 cartelle di bilancio di un anno e mezzo in seno ad Aica nella vesti di vice presidente del Cda, di direttore generale per un breve periodo e di commissario straordinario dal 7 febbraio ad oggi. Tutto nella norma se non fosse che quella lettera aperto ha determinato ulteriori veleni nel rapporto professionale tra la Scalia e i soci della società consortile pubblica che gestisce il servizio idrico in provincia. “Hanno censurato e impedito la pubblicazione della mia lettera aperta a cittadini e utenti sul sito dell’azienda – tuona oggi al nostro giornale la Scalia, di fatto ancora commissario straordinario fino all’insediamento del nuovo Cda -”.
Il professionista riferisce di avere richiesto agli uffici per via informale e per via formale, la pubblicazione del suo documento, indicato come “informativo”. “Ebbene – ci dice il commissario – i dipendenti hanno omesso di mettere in atto la disposizione di pubblicazione del documento, palesemente intimiditi e sulla scorta di input ignoti, non riconoscendo anche la ovvia competenza primaria dell’attuale vertice aziendale e cioè del commissario straordinario”.
Il documento a cui si riferisca la Scalia, consegnato peraltro anche al Prefetto nel corso di un vertice di alcuni giorni fa, contiene riferimenti ad atti ufficiali e considerazioni strategiche sul futuro di Aica da parte dell’attuale commissario. Ma contiene anche giudizi negativi nei confronti di qualche sindaco facente parte dell’assemblea di Aica, che a detta della Scalia avrebbe voluto imporle di non svolgere alcuna attività amministrativa, oltre che nei confronti dei revisori dei conti della stessa società. Oggi il commissario straordinario di Aica (ancora in carica per le prossime 48 ore) si rivolge di nuovo al Prefetto giudicando “gravissimo ed inaccettabile” che la sua lettera non sia stata pubblicata: “E’ una censura – dice di cui accertare la provenienza. Ho chiesto al direttore generale, al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, ma anche al Prefetto, di indagare sull’accaduto e sulle dinamiche che lo hanno prodotto, apportando le opportune azioni di competenza da individuare e relazionare alla sottoscritta con l’urgenza del caso, anche con proposta di provvedimenti ad hoc e di natura disciplinare”.
Giuseppe Recca