AICA in difficoltà rimbrotta i sindaci e scrive alla Regione. I “buoni” e i “cattivi” Comuni nella lista di AICA

AGRIGENTO- Solo cinque Comuni hanno regolarmente trasferito ad Aica i fondi, 10 milioni di euro) che la Regione Siciliana aveva concesso in prestito, con relativi interessi, ai comuni per sostenere l’avvio del funzionamento della nuova società consortile.

Tutti gli altri non lo hanno ancora fatto. Chi perché non ha presentato istanza di erogazione delle somme alla Regione, chi perché, pur avendo presentato la predetta istanza, non hanno ancora “girato” i fondi ad AICA.

Sui 10 milioni, l’AICA ha incassato poco meno di 550 mila euro derivanti dai versamenti di 5 comuni, Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Lucca Sicula e Sant’Angelo Muxaro.

AICA per gestire il servizio idrico e fognario ha bisogno di disponibilità economiche. Il presidente Provvidenza ha inviato una lettera a tutti i sindaci soci di Aica chiosando come diverse amministrazioni abbiano manifestato di fatto un percorso di mancata e reale collaborazione finalizzata al successo di una gestione pubblica del servizio idrico integrato.

Rimarca che c’è il  comune di Licata che continua a dirsi critico sulla esistenza stessa di Aica. Come Presidente dell’Assemblea dei Sindaci non posso che manifestare rammarico per le diverse inosservanze degli Enti soci che aggravano l’attuale situazione di Aica”, scrive  Provvidenza.

“La situazione è aggravata dal disequilibrio economico generato, principalmente, dal noto aumento dei costi dell’energia che tende ad erodere tutti gli sforzi compiuti in questi primi mesi dall’azienda”. 

Ventuno Comuni, Aragona, Calamonaci, Caltabellotta, Canicattì, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Comitini, Favara, Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Sciacca e Villafranca Sicula, alla data del 31 dicembre 2021 non risultano aver presentato l’istanza di erogazione delle somme di cui in oggetto.

Ove nessuna richiesta dovesse pervenire entro l’esercizio finanziario in corso, l’Amministrazione regionale procederà all’eliminazione delle somme impegnate in favore dei predetti Comuni.

Dalle informazioni in possesso di AICA risulta che i Comuni di Caltabellotta e Sciacca hanno adottato le delibere di Consiglio Comunale di approvazione del piano di rientro così come previsto dalla legge regionale.

Per quanto riguarda gli ulteriori Comuni, le istanze di erogazione delle somme sono state presentate da 12 Comuni, Agrigento, Campobello di Licata, Castrofihippo, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Raffadali, S. Angelo Muxaro, Siculiana, San Biagio Platani. C’è anche la mancata adesione all’Azienda dei Comuni di Lampedusa e Camastra.

“Come Presidente dell’Assemblea dei Sindaci non posso che manifestare rammarico per le diverse inosservanze degli Enti soci che aggravano l’attuale situazione di Aica”, scrive Provvidenza.
Inoltre, “la situazione è aggravata dal disequilibrio economico generato, principalmente, dall’aumento aumento dei costi dell’energia che tende ad erodere tutti gli sforzi compiuti in questi primi mesi dall’azienda”.