Aica, il debito di 18 mln nei confronti di Sicilacque diventa decreto ingiuntivo
Il cda della società consortile che gestisce il servizio idrico aveva proposto un piano di rientro e ora si opporrà in tribunale
Siciliacque il conto al gestore del servizio idrico lo ha presentato fin dall’insediamento. Tutti sapevano del peso che questo debito, ammontante fino allo scorso anno a 15 milioni di euro, aveva per il futuro finanziario della società consortile pubblica con soci i Comuni agrigentini. L’ente che vende ad Aica la quasi totalità dell’acqua utilizzata dagli utenti agrigentini, non ha voluto saperne della proposta di piano di rientro presentata dall’azienda consortile. Ed ha fatto scattare il decreto ingiuntivo.
Un provvedimento che apre le porte al titolo esecutivo per la riscossione coattiva del credito. Il creditore Scilacque avrà facoltà di agire esecutivamente su tutti i beni presenti e futuri del debitore, promuovendo anche la vendita dei diritti dello stesso. Ed è una bella grana per i Comuni soci, costretti a caricare sul proprio bilancio le singole quote societarie. Della emissione del decreto ingiuntivo ha dato notizia il sito on line AgrigentoNotizie.
Aica sostiene che si sta opponendo in tribunale, vuole guadagnare tempo. Ma la sostanza del provvedimento non cambia. Il debito c’è e prima o poi bisogna pagarlo. Con una situazione finanziaria precaria, sarà difficile sbrogliare questa matassa. A meno che non intervenga la Regione Siciliana con un percorso di risanamento difficile da trasformare in provvedimento legislativo.
Tutto questo mentre la provincia di Agrigento continua ad essere assetata, con perdite nelle condotte che superano il 50 per cento dell’acqua erogata, con tanti sindaci soci parecchio alterati, e da tempo, per le modalità di gestione della società. Alla luce del fatto che la quota societaria del Comune di Sciacca è del 10 per cento, è facile conteggiare che il debito procapite dell’ente saccense è di 1 milione e 800 mila euro.