Aica, il commiato con “dedica” del commissario Scalia: “I sindaci volevano impormi di non svolgere alcuna attività amministrativa”

“Nel ruolo di commissario straordinario ho lavorato a testa bassa, incurante di polemiche sterili provenienti dall’esterno e dei presunti diktat di qualche membro dell’assemblea dei sindaci che, dopo la mia nomina, avrebbe voluto impormi con cortesi “consigli” di restare “immobile” e di non svolgere alcuna attività amministrativa”.

Il commiato dell’ingegnere Fiorella Scalia, presente come ultimo atto del commissario di Aica all’incontro di giovedi scorso nella riunione convocata dal Prefetto Maria Rita Cocciufa (in attesa che il nuovo cda definisce gli atti per l’insediamento) non è esente da polemiche. “Un commissario straordinario nominato in sostituzione del cda, che rimane inerte nell’attività amministrativa – dice Scalia – arreca soltanto danno all’azienda amministrata, a maggior ragione quando si tratta di un ruolo pubblico, di cui si deve rendere conto alla collettività ed anche agli organi preposti al controllo. Nessuna previsione statutaria stabilisce che il commissario straordinario debba limitare la propria attività all’ordinaria amministrazione”. Scalia non è tenera nei confronti dell’assemblea dei sindaci che nella seduta del 7 febbraio scorso, dopo la revoca dell’inccarico al precedente cda, gli aveva attribuito i poteri dell’intero consiglio di amministrazione”.

E biasima anche l’operato del collegio dei revisori, i cui componenti sono pure essi nominati, come il cda: “Hanno oltrepassato di molto il ruolo conferitogli dallo statuto e dalle vigenti norme – dice – avrebbe voluto imporre una stasi immotivata dell’azione amministrativa congelando financo la nomina del legittimo vincitore del concorso per direttore generale”.

L’ingegnere Scalia ha fatto parte, con la carica di vice presidente, anche del cda in carica dall’atto di costituzione di Aica. “Malgrado l’indubbio lavoro svolto – continua Scalia – quel consiglio ha mostrato notevoli defaillances nella capacità di decidere, nella programmazione e nei rapporti con la curatela fallimentare. Io ho cercato di modificare il modus operandi, si possono leggere i verbali delle sedute e verificare le decisioni da me assunte anche nel ruolo di direttore generale che ho avuto l’onore e l’onere di svolgere per nove mesi”. Scalia ha infine invitato i sindaci ad agire nel ripianare i debiti di bilancio derivanti dall’incremento per la spesa dell’energia elettrica per gli anni 2021 e 2022, per dare credibilità all’azienda.

Giuseppe Recca