Aica, i comuni “furbetti” che non hanno accreditato la quota del prestito

AGRIGENTO- E’ ben noto che la gestione di una realtà pubblica conferma il profilo di carrozzone della medesima realtà. E Aica è la continuazione che si manifesta plasticamente. Un esempio è la nota questione del prestito di 10 milioni di euro che la Regione concesse all’Aica, tramite i Comuni soci. Prestito che va restituito con gli interessi. Prestito garantito dai Comuni, quindi dai cittadini.

Al 31 dicembre 2022 si è concluso il termine entro il quale i Comuni avrebbero trasferito all’Aica in quota parte le risorse sbloccate dalla Regione Siciliana con un emendamento alla finanziaria del 2021 che avrebbe dovuto rappresentare appunto un primo sostegno tangibile alle attività della società idrica.

Tra un fiume di riunioni e distingui, solo una quindicina di Comuni ha effettivamente deliberato in Consiglio comunale il trasferimento e poi provveduto a inoltrare le somme alla società idrica e provveduto quindi a trasmettere le risorse. In alcuni casi si è solo compiuto uno di questi passaggi, in altri non si è avanzato di un solo passo, contestando la scelta della Regione ma anche ritenendo “pericoloso” per le casse dei Comuni prestare queste risorse alla società idrica pubblica.

E’ stato chiaro come fosse vivo il dubbio che Aica fosse effettivamente in grado di restituire il prestito, e che si fosse esposto i Comuni al rischio finanziario.

E i soldi ai comuni come e quando verranno restituiti? Al riguardo,  durante una riunione di inizio febbraio si sarebbe dovuto discutere del piano di Aica per restituire il prestito, ma gli scontri interni al consiglio di amministrazione fecero cadere il numero legale e saltare anche la trattazione del punto. Già in quel contesto l’ormai ex direttore generale Fiorino rappresentò “che la mancata deliberazione sulla proposta non consente agli uffici l’eventuale adempimento di pagamento nei confronti dei Comuni soci che lo hanno richiesto”. Per questo l’allora presidente, si riservava “un provvedimento urgente”.