Aica, dopo Titano anche Codacons mette nel mirino la consortile chiedendo tutte le delibere riguardanti il personale
AGRIGENTO. Qualche giorno fa era stata l’associazione Titano (a cui aderiscono diversi comitati e associazioni pro acqua pubblica) a criticare fortemente il novello gestore idrico creato dai Comuni sotto la forma giuridica della “consortile”. Critiche serrate per la “falsa partenza” e per le tante criticità ancora rimaste irrisolte.
A distanza di pochi giorni, a farsi sentire è il Codacons. L’associazione dei consumatori, con il vice presidente provinciale, Giuseppe Di Rosa, si è rivolto al presidente del Consiglio d’amministrazione dell’Aica, Gerardino Castaldi, chiedendo tutta la documentazione sul passaggio del personale dalla vecchia società, la fu Girgenti Acque alla neo costituita Aca (Azienda idrica comuni agrigentini).
Il Codacons vuole mettere sotto la lente d’ingrandimento tutte le delibere che attestano le mansioni assegnate ad ogni dipendente. Radiografare la pianta organica dei dipendenti, con livello e ruolo occupazionale alle dipendenze della vecchia gestione “Girgenti acque”; la pianta organica dei dipendenti con livello e ruolo occupazionale alle dipendenze della vecchia gestione “commissariale” con la copia di eventuali determine di cambio ruolo o profilo professionale.
Una verifica dettagliata con la quale il Codacons accerti eventuali “favoritismi” o “promozioni” non giustificate.
Giorni fa, proprio l’associazione Titano aveva criticato l’eccessivo peso finanziario che la novella Aica ha caricato sulle proprie spalle. Tra i pesi finanziari i 322 dipendenti lavorative, una cifra ritenuta superiore rispetto ai 203 previsti a regime. Tra l’altro, i 203 dipendenti “a regime” sarebbero riferiti alla totalità dei comuni agrigentini,cioè 43. E’ noto, invece, che alla “consortile” hanno aderito solo 33 Comuni.
Per Titano, a questa cifra sarà aggiunto il personale del consorzio Tre Sorgenti e del Voltano (Il Tre Sorgenti, comunque, porta in dote 40/50 litri di acqua al secondo, non ancora nelle disponibilità di Aica).
Il coordinamento Titano è critico anche le modalità con cui la Regione ha decretato il prestito di 10 milioni all’Aica. Prestito che sarà erogato ai 33 Comuni che si impegneranno (pesantemente) a restituirlo in cinque anni con gli interessi legali.