Aica “bene comune”, ma è scontro tra sindaci e Consulta utenti

Le ruggini tra i sindaci dei Comuni soci dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini e la Consulta degli utenti della stessa società consortile si materializzano in uno “scontro” pubblico che rischia di compromettere il già complicato percorso del servizio idrico in provincia di Agrigento.

Il presidente della Consulta rappresentativa di otto associazioni, Alvise Gangarossa, ha chiesto al Presidente dell’assemblea dei soci, Alfonso Provvidenza, l’invio del verbale dell’ultima riunione in relazione alle dichiarazioni del sindaco di Palma di Montechiaro Stefano Castellino. Quest’ultimo avrebbe proposto la rimodulazione o l’annullamento della Consulta, organismo che con diversi interventi critici, non ultimo una richiesta di audizione alla commissione ambiente dell’Ars, sarebbe andata oltre il proprio ruolo.

Gangarossa usa toni duri per contestare le dichiarazioni di Castellino: “In attesa di poter leggere la documentazione ufficiale e riservandoci di intraprendere opportune iniziative a difesa dell’onorabilità e della credibilità della Consulta e delle singole associazioni che la compongono – dice il Presidente – ci preme rimarcare come con le iniziative pubbliche da noi intraprese non abbiano mai insultato e offeso nessuno, né siano andate oltre le prerogative che lo statuto ci assegna, ovvero ascolto, informazione, controllo, concertazione e dibattito sulla base dei principi di trasparenza, informazione e partecipazione”.

La Consulta, è bene dirlo, nel criticare il percorso della gestione pubblica del servizio dopo gli anni del gestore privato Girgenti Acque, non è mai stata tenera nei confronti dei sindaci dei Comuni soci di Aica. Dopo avere “conquistato” insieme la possibilità di gestire il servizio idrico con una società pubblica, le due parti si sono spesse trovate protagoniste di un conflitto sulle modalità con cui si sta tentando di migliorare il servizio e ridurre le tariffe.

Secondo la Consulta “non sorprende la reazione infastidita del sindaco Castellino, le nostre iniziative hanno finora sollevato la necessità di apportare un tasso maggiore di legalità nella conduzione del servizio idrico. Sorprendono invece le minacce esplicite di soppressione di voci scomode”. Gangarossa, infine, ribadisce come la Consulta non possa in nessun caso escludere o includere altre associazioni”.

Giuseppe Recca

da LA SICILIA