AGRIGENTO, LA PROCURA INDAGA SULLE COMMISSIONI COMUNALI. LA VICENDA IERI SERA ANCHE A “BALLARO'”

La Procura di Agrigento (procuratore capo Renato Di Natale e procuratore aggiunto Ignazio Fonzo), dallo scorso dicembre, ha avviato una indagine sullo scandalo delle commissioni consiliari. Sono state, infatti, 1133 le commissioni riunitesi nel 2014 con una spesa di 285 mila euro. Anche il video della trasmissione Rai di ieri sera, “Ballaro'”, con annesse interviste e fuori onda, verrà acquisito dalla Procura. Sembra probabile che alcuni consiglieri comunali intervistati dovranno chiarire ai magistrati il senso delle loro dichiarazioni.

La vicenda dello scandalo delle Commissioni consiliari ha origine nel mese di dicembre con un servizio del quotidiano La Sicilia, con tanto di tabelle e costi Ieri sera, la vicenda ha avuto la ribalta nazionale con il servizio andato in onda durante la trasmissione Ballarò di Rai 3. Ovviamente, attraverso la trasmissione televisiva di ieri sera , l’indagine si arricchisce di nuovi elementi che saranno quanto prima valutati e considerati elementi probatori.

É probabile che i consiglieri intervistati saranno chiamati a chiarire il senso di alcune dichiarazioni, alcune anche fuori onda. Non è escluso che quanto prima saranno ascoltati dai magistrati.

Ma anche i consiglieri comunali chiamati in causa dalla trasmissione e che si sono sentiti lesi hanno voluto intraprendere alcune iniziative tra cui quella giudiziaria. Già diversi consiglieri comunali, tra cui parrebbe anche il presidente del Consiglio, Carmelo Settembrino, non avrebbero perso tempo e hanno contattato l’avvocato Giuseppe Scozzari per avviare un’azione giudiziaria.

Nel mirino dei consiglieri sarebbe finito soprattutto Paolo Mieli, già direttore del “Corriere della Sera” e presidente di Rcs Libri, per alcune sue dichiarazioni rese a Ballarò. In particolare Mieli si è scagliato sui consiglieri: “Quei consiglieri che hanno preso i soldi, sbatteteli fuori dall’oggi al domani, poi si discute. Andate a mettere a ferro e fuoco affinché quei delinquenti vadano in galera”.

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