AGRIGENTO, LA DIA CONFISCA BENI A IMPRENDITORE

Il personale della Dia di Agrigento, guidati dal dirigente Roberto Cilona (foto sopra), ha eseguito un provvedimento di confisca di beni per un valore di oltre tre milioni di euro, nei confronti di Giancarlo Buggea (foto sotto), imprenditore di 45 anni, ritenuto esponente della famiglia mafiosa di Canicattì. Nei suoi confronti il Tribunale di Agrigento, ha disposto anche la misura della sorveglianza speciale per un anno e sei mesi.

Buggea era stato arrestato nel 2006 nell’ambito dell’operazione “Ghost 2″ con l’accusa di associazione mafiosa, poichè ritenuto responsabile di un episodio di estorsione aggravata dall’utilizzo dei metodi mafiosi ai danni di un imprenditore di Campobello di Licata. Nel 2010 l’imprenditore è stato nuovamente arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia “Apocalisse”, in quanto ritenuto responsabile di intestazione fittizia di beni, aggravata dall’aver favorito Cosa Nostra, con particolare riferimento ad un’impresa riconducibile all’allora latitante e capo dell’organizzazione criminale della provincia di Agrigento, Giuseppe Falsone.

Tra i beni oggetto di confisca, un fabbricato con relativo complesso di beni aziendali, dell’associazione agricola “La Rotonda dei Pini”, 8 terreni agricoli, il 50% delle quote societarie e del patrimonio della “Biofrutta srl”, di cui risulta avere partecipazioni anche la moglie di Buggea.

In merito alla notizia diffusa dalla Dia, l’avvocato Angela Porcello, difensore di Buggea, ad integrazione e correzione, interviene e precisa quanto segue: “Il Buggea , imputato, nell’operazione denominata “Apocalisse”, è stato condannato in primo grado ma assolto con formula piena, perche il fatto non sussiste da ogni reato in secondo grado con sentenza emessa il 27/5/13 dalla Corte di Appello di Palermo – Sez. II – pertanto non è ritenuto responsabile del delitto di intestazione fittizia di beni. Nello specifico l’Associazione Agricola Rotonda dei Pini non può pertanto dirsi riconducibile al Giuseppe Falsone, di cui Buggea sarebbe stato un prestanome. Anche Falsone è stato assolto dalla suddetta imputazione con altro e diverso procedimento penale.

In merito alla confisca operata con provvedimento emesso dal Tribunale di prevenzione di Agrigento va precisato: – che alcuni dei beni sottoposti a sequestro dall’aprile 2012 del Buggea sono stati dissequestrati, più precisamente un appartamento sito in Canicattì, via Regina Elena n. 31, un appartamento sito in Via Regina Margherita n. 169. – che è stato il disposto il sequestro dell’Associazione Agricola Rotonda dei Pini come ente giuridico ma è stato precisato in decreto che tutti i terreni facenti parte dell’azienda agricola in capo al Buggea siti in c/da Sciabani in territorio di Naro non sono confiscati né erano stati sottoposti a sequestro. – che sono stati confiscati terreni agricoli solo per un’estensione pari ad ettari 3,50 circa, nonché il 50% della società Biofrutta srl”.

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