“Agrigento capitale della cultura 2025”, interrogazione all’Ars da Sud chiama Nord: “Il rischio di un fallimento”
AGRIGENTO- Il tempo scorre infruttuosamente tra le mani del sindaco di Agrigento, Franco Micciché. Un tempo prezioso se si considera che sono trascorsi cinque mesi dalla proclamazione e che il primo gennaio 2025 si avvicina come un treno ad alta velocità.
Non è stata ancora partorita la fondazione che dovrà gestire l’imponente progetto accompagnato da ingenti flussi finanziari. Dopo la sonora bocciatura, corposamente motivata, dal Collegio dei revisori dei conti e la richiesta di modifica dello statuto da parte della IV Commissione consiliare Bilancio, la vicenda prende la forma dell’interrogazione parlamentare e approda all’Assemblea regionale siciliana.
“Alla data odierna – dice l’interrogazione – , non risulta dichiarata la consistenza della dotazione patrimoniale complessiva di cui potrà beneficiare la Fondazione Agrigento 2025, nonché non risulterebbe dichiarato il contributo patrimoniale specifico che ciascun socio fondatore intenderebbe apportare alla nascitura fondazione. Si ricorda, che l’adeguatezza della dotazione patrimoniale rispetto agli scopi dichiarati nello statuto, costituisce elemento costitutivo imprescindibile per l’ottenimento del suo riconoscimento giuridico e, soprattutto, rappresenta la primaria garanzia per il suo regolare funzionamento nel tempo”. Tenuto conto che “sono già trascorsi oltre cinque mesi dalla proclamazione di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, e, in vista del traguardo dell’1 gennaio 2025, non è stato ancora fatto nulla di significativo con la comprensibile preoccupazione e il rischio concreto che questa importante occasione per Agrigento e la Sicilia si trasformi in un enorme fallimento” il gruppo chiede appunto interventi da parte della Regione , affinché “non venga sprecato questo prezioso riconoscimento di promozione e valorizzazione di tutto il territorio siciliano”.
Filippo Cardinale