Agrigento Capitale della Cultura 2025: che fine hanno fatto i progetti saccensi di valorizzazione Corallo, Carnevale e Info Point ?

Nella “lista della spesa” elaborata dalla Regione Siciliana solo 25 mila euro per l’esposizione del Melqart. Le autorità cittadine facciano delle verifiche e ci dicano se sarà l’ennesima operazione “Agrigentocentrica”

Con una delibera del dirigente generale dei Beni culturali, Mario La Rocca, la Regione Siciliana ha stanziato quattro milioni di euro dal bilancio 2024 per “Agrigento Capitale della Cultura 2025”. IL programma delle iniziative è stato approvato dall’«apposito gruppo di lavoro» istituito a Palazzo d’Orléans. Non c’è traccia, e per questo le autorità degli altri Comuni coinvolti nel progetto dovrebbero attivarsi, delle iniziative inserite nel dossier con cui è stato “conquistato” il titolo.

ESPOSIZIONE TEMPORANEA MELQART

L’unica cosa nota che riguarda Sciacca (la notizia diffusa un mese fa da fonti politiche e non istituzionali) il trasferimento a Sciacca per un’esposizione temporanea della statuetta del Melqart custodita al Museo Salinas a Palermo. L’esposizione è prevista tra le iniziative collaterali di Agrigento capitale della cultura 2025 con un impegno di spesa di 25 mila euro.

E’ bene ricordare che nel dossier c’erano alcune peculiarità del vasto territorio, tra cui due eccellenze della città di Sciacca, il carnevale e la lavorazione artigianale del corallo. Ma c’era anche la creazione di un Info Point diffuso elaborato dal Museo dei 5 Sensi. Viste le peculiarità turistiche del territorio di Sciacca, l’evento 2025 potrebbe essere una grande occasione per promuovere Sciacca come sito di interesse storico, culturale e naturalistico.

Ma andiamo ai dettagli, facendoci aiutare da un interessante articolo di Mario Barresi su La Sicilia, dove attraverso le carte si apprende del programma stilato con le risorse subito disponibili.

LA “LISTA DELLA SPESA” AGRIGENTINA

Una fetta consistente va alla voce “promozione”: in tutto 1,3 milioni. Di cui 500mila euro già spesi per la doppia serata con Il Volo alla Valle dei Templi. Altri 800mila euro vanno al «Piano complessivo di comunicazione: ideazione creativa e declinazioni». Che comprende l’acquisto di «mezzi statici» (in aeroporti, stazioni ferroviarie e metropolitane), «mezzi dinamici» (tram, bus e metro) e «mezzi digitali» (web e social advertising), più media, ufficio stampa e «realizzazione e conduzione sito web». Una cifra analoga (precisamente 1.245.000 euro) è destinata ad «Arti performative e cinematografiche». La voce più rilevante riguarda “L’arte contemporanea e la rigenerazione urbana e paesaggistica”: 270mila euro per contest, installazioni e performance. Poi 120mila euro per due eventi di musica lirica e sinfonica e un lungo elenco di eventi teatrali: “Agrigento Città Teatro” (40mila euro), “Giardini Culturali” (40mila), “Scopri il Teatro” (50mila), “Camicette Bianche” (40mila), “Ricordo di Domenico Modugno con Beppe Fiorello” (60mila), “Caino e Abele di Tony Cucchiara” (60mila), un convegno su Pirandello e Camilleri (50mila), e il “Piano City” (30mila). Altri contributi a manifestazioni da fare,: “L’età chiaramontana” (30mila euro il costo), e i giochi di strada “Agrigento medievale” (40mila euro), nel centro storico e nei siti castellani della provincia, con rispettiva riduzione da 12 a 5 del numero degli eventi «in relazione ai tempi di realizzazione», il premio Efebo d’Oro (35mila euro) e il Concerto di fine anno (80mila euro. Fondi anche a manifestazioni già realizzate, come il Festival del Mandorlo in fiore 2024 (riconosciuti 250mila euro) o già autorizzate come la festa di San Calogero (50mila euro). Altri 850mila vanno alle mostre. La più costosa, 400mila euro, è “I tesori di Akgragas”, prevista al museo Griffo e alla biblioteca Lucchesiana di Agrigento, ma anche allo Staatliche Antikensammlungen di Monaco di Baviera, titolare delle collezioni. Altri 300mila euro per “Le Donne dei Chiaramonte”, con una quota per la riqualificazione del refettorio del locale monastero di Santo Spirito, sede della mostra assieme alla biblioteca Lucchesiana, con tappe anche a Palazzo Steri e al museo Salinas di Palermo. Infine, le «attività didattiche». Con un plafond di 580mila euro, di cui 300mila per “Un giorno da archeologo”, ovvero uno «scavo didattico condiviso a cantiere aperto» nei siti archeologici di città e provincia. Oltre alle «sale immersive» nella chiesa di Santa Maria dei Greci e al castello chiaramontano di Favara (in tutto 120mila euro), previsti fondi per “Settimana Pirandelliana” (30mila euro), “Teatro didattico” (60mila euro) e “AkraNet” nelle scuole (30mila). In programma, ovviamente, c’è anche un talk. Per discutere di Agrigento Capitale della Cultura, con 40mila euro stanziati, il gruppo di lavoro annota che bisogna «verificare la disponibilità» di ospiti fra cui Alberto Angela, Aldo Cazzullo, Umberto Broccoli, Eva Cantarella, Luciano Canfora e Pietrangelo Buttafuoco. Tutto questo in attesa di ulteriori contributi regionali e statali.

I PROGETTI DI SCIACCA

Per Sciacca nel dossier iniziale, come detto si prevedevano la creazione di 2 sale espositive del Museo del Corallo di Sciacca attraverso un progetto elaborato da Mario Di Giovanna, e un progetto di valorizzazione del Carnevale di Sciacca presentato da Filippo Cardinale e Pippo Graffeo e il già citato Info Point del Museo diffuso con un progetto firmato dall’allora presidente Viviana Rizzuto. Ma non si sa nulla nemmeno di Ribera, che nel dossier aveva inserito la promozione della tradizione agrumicola.

La proposta presentata è forse risultata vincente proprio per tante altre iniziative che puntavano a valorizzare l’intero territorio della provincia. Ma, stando alle poche informazioni che escono dalle stanze del potere palermitane e da quelle della Fondazione agrigentina appositamente costituita per la fase operativa, di territorio ci sarà ben poco. Le autorità istituzionali cittadine si affrettino a farci sapere qualcosa. E lo facciano anche quelli dell’area politica che pare stia gestendo proprio queste risorse e le stia concentrando un pò troppo sulla città capoluogo.