Agrigento Capitale Cultura con l’aiuto di Sciacca. Un’offerta di turismo territoriale è la strada vincente
SCIACCA. Tra i 44 progetti inseriti nel dossier di “Agrigento Capitale della Cultura 2025” ci sono anche diverse eccellenze dei territori esterni alla città capoluogo. Nei primo tentativi, l’ultima nel 2020, la proposta della Città dei Templi era stata bocciata e questa volta il comitato promotore ha voluto valorizzare anche il territorio circostante. E tra i vari progetti, due riguardano la città di Sciacca.
Uno riguarda la creazione di sale espositive del Museo del Corallo di Sciacca elaborato da Mario Di Giovanna, l’altro la valorizzazione del Carnevale di Sciacca presentato da Filippo Cardinale e Pippo Graffeo. “Sono felice d’aver dato il mio contributo alla vittoria finale con il progetto “Carnevale di Sciacca” esposto da me e redatto dall’ottimo Filippo Cardinale – dice l’attore e scrittore saccense – Sciacca sarà presente”. Orgoglioso anche Di Giovanna: “Siamo felici – ha detto – negli spazi museali vogliamo raccontare quell’incredibile intreccio di popoli e culture che convissero nel nostro mare durante l’epopea del corallo di Sciacca”.
Il riconoscimento potrebbe portare investimenti, turismo e lavoro in tutto il territorio, non solo nel capoluogo. E potrebbe valorizzare due grandi risorse come il Corallo e il Carnevale, inseriti in una più ampia proposta di attrazione turistica. Ecco il commento dell’imprenditore turistico Ezio Bono: “Il riconoscimento ottenuto vale per un intero territorio, da Licata a Montevago. Agrigento da sola alcuni anni fa non era riuscita a superare le selezioni, questa volta ce l’ha fatta facendo una proposta territoriale. Tocca adesso a tutte le istituzioni, ma anche a noi operatori economici ed agli operatori culturali, offrire il meglio e fare di questo premio una grande opportunità di crescita civile, di arricchimento culturale e, perchè no, di crescita economica”.
Realizzare e presentare un’offerta di turismo territoriale, aggiungiamo noi, e è la strada vincente, forse finalmente se ne stanno accorgendo anche ad Agrigento. Almeno speriamo”.
Giuseppe Recca