AGRIGENTO, ARRESTATI 3 NIGERIANI: SEQUESTRANO 4 PAKISTANI E CHIEDONO RISCATTO
Il Gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto ha convalidato il fermo, richiesto dal sostituto procuratore Santo Fornasier, di tre uomini di origini nigeriane che, insieme ad altri connazionali, si sono resi partecipi di un sequestro di persona a scopo di estorsione nei confronti di quattro ragazzi di origine pakistana sbarcati il giorno precedente a Porto Empedocle.
I tre nigeriani sono stati individuati e fermati dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile e della Stazione di Agrigento, guidati dal capitano Giuseppe Asti. Tutto quanto ha avuto origine domenica sera scorsa. Secondo la prime chiamate giunte al numero d’emergenza del 112, sembrava una rissa fra extracomunitari in cui un gruppo di uomini di colore, armati di coltelli, si era fronteggiata con quattro ragazzi che avevano poi avuto la peggio e per i quali si era necessario il trasporto in ospedale. Uno di questi, un giovane di 16 anni, era stato dichiarato in un primo momento in prognosi riservata a causa di una ferita lacero contusa alla testa; prognosi sciolta poco dopo ma il ragazzo è ancora trattenuto in osservazione. I carabinieri intervenuti hanno sentito le dichiarazioni dei ragazzi mediorientali e compresa la gravità dell’atto, hanno immediatamente avviato le indagini per risalire ai responsabili.
I quattro ragazzi pakistani la mattina del 21 dicembre, allontanatisi dalla struttura di accoglienza Villa Sikania di Siculiana, si trovavano ad Agrigento per acquistare beni di prima necessità come cibo e vestiti invernali, quando sono stati avvicinati da un uomo nigeriano che si è offerto di accompagnarli, in considerazione che non conoscevano la città. L’uomo, invece, con la banale scusa di offrire loro un pasto caldo, gli ha portati nella propria abitazione dove unitamente ad altri connazionali ha messo in atto un vero e proprio sequestro di persona, chiedendo ai malcapitati la somma di 1.000 euro a testa come prezzo della loro libertà. Qualche chiamata effettuata per concordare luogo e ora di incontro, il tempo di raggiungere Agrigento, e il denaro sarebbe stato portato tramite un connazionale dei sequestrati che si trova in Italia da più tempo.
Ma proprio poco prima delle 22,30, quando tutto sembrava finito, qualcosa va storto, i nigeriani dicono che la somma che gli è stata data è troppo esigua chiedendo una somma più alta almeno 5mila euro. A questo punto i ragazzi pakistani, approfittando che diversi loro sequestratori sono usciti proprio per andare a prendere il riscatto, riescono a sottrarre le chiavi della porta e a fuggire in strada inseguiti dagli uomini nigeriani armati di coltelli. Quando gli raggiungono riescono a mettere a segno diversi fendenti, qualcuno dei quali poteva avere conseguenze molto gravi, e a ferire le loro vittime che possono solo chiamare aiuto e ad attirare l’attenzione di qualche passante ancora in strada. Nel momento in cui arrivano le ambulanze e la gazzella dei carabinieri gli aggressori sono ormai fuggiti.
I militari dell’Arma hanno quindi avviato le ricerche dei responsabili e alle prime luci dell’alba hanno individuato l’abitazione, in zona Quadrivio Spinasanta non lontano dove è avvenuta l’aggressione, e sono intervenuti trovandovi all’interno una donna e due uomini nigeriani che sono stati portati in caserma dove già si trovava un altro uomo di colore fermato all’ospedale poche ore prima. I ragazzi pakistani hanno quindi riconosciuto i tre uomini nei loro sequestratori e i militari hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto per il reato di sequestro di persona ai fini di estorsione. La donna non sembra invece coinvolta nella vicenda.