AGRIGENTO, ALFANO: “REAGIRE ALLE BARBARIE”. E AI 37 SINDACI AGRIGENTINI: “SONO CON VOI”

“Noi siamo una grande democrazia che fa parte di una coalizione che ha combattuto il terrore. Oggi c’è una nuova sfida da parte di un califfo che ha la pretesa megalomane di fondare uno Stato, cancellando i confini dei decenni precedenti, attirando a se tanti giovani europei che credono di potersi purificare uccidendo in nome di dio, un dio che mai avrebbe consentito questa barbarie”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano al teatro “Luigi Pirandello” di Agrigento per presentare il suo libro “Chi ha paura non è libero”. Accanto al ministro il cardinale Francesco Montenegro, il parlamentare Stefano Dambruoso e il capo della polizia Alessandro Pansa. Nel teatro sono stati intonati prima l’inno d’Italia e poi la Marsigliese.

“Abbiamo un compito – continua Alfano -, che è della nostra generazione: difendere la nostra libertà. Dobbiamo farci carico di cose che mai nessuno pensava potessero accadere, cioè le guerre studiate sui libri di scuola. Questa no. È una guerra scatenata da uno che si chiama Califfo che vuole cancellare i confini. Di fronte a questa pretesa, abbiamo una sfida: capire perché migliaia di europei aderiscono a questa chiamata?”.

“Nessuno di noi ha scelto il tempo in cui vivere – ha aggiunto il Ministro – A me è capitato l’onore di essere il ministro dell’Interno di un grande Paese e la responsabilità di farlo nel momento dei più grandi flussi migratori, dalla Seconda guerra mondiale, e al tempo del Califfo. In provincia di Agrigento c’è l’isola di Lampedusa, l’isola della prima vacanza. Tornarci da ministro dell’Interno e vedere dentro un freddo hangar dell’aeroporto 120-130 corpi dentro un sacco, mi ha fatto pensare che c’è qualcosa che ti si rompe dentro e c’è qualcosa da ricostruire. Ho capito che per quel poco che potevo dovevo fare di tutto affinché non accadesse mai più”. “Io sono nato dove finisce l’Europa – ha continuato Alfano -. La mia posizione politica, da popolari europei, è questa: noi non possiamo fare morire la gente in mare. Non possiamo però dire entrate tutti da noi. Bisogna distinguere fra chi prega e chi spara”.

Alfano poi ha rivolto parole di incoraggiamento e solidarietà per i sindaci agrigentini, alcuni finiti nel mirino della criminalità. Al teatro erano presenti 37 sindaci dell’agrigentino. “Ringrazio tutti i sindaci presenti. Molti hanno ricevuto delle intimidazioni. Voglio dire che non saranno lasciati soli. Le intimidazioni non avvengono per ragioni filosofiche, ma per ragioni pratiche. Io, che ho ricevuto la loro lettera, sarò accanto a loro”.

Sul clima di terrore e sugli attentati terroristici ha parlato l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro. “Noi abbiamo paura dell’altro. Noi parliamo di civiltà, ma sono tante che devono incrociarsi ed arricchirsi a vicenda. L’immigrazione è la gente che sta venendo a chiedere gli interessi a noi che abbiamo colonizzato quelle terre – ha aggiunto Montenegro – Chiudere gli occhi davanti alla realtà dell’immigrazione è uno sbaglio. Il Papa quando venne a Lampedusa ha detto sono venuto a piangere. Quanta gente ha pianto per i morti di Parigi? I 25 mila morti che ci sono nel Mediterraneo li abbiamo visti morire senza nemmeno renderci conto”.

Il capo della polizia Alessandro Pansa intervenendo alla presentazione del libro di Alfano ha parlato della sicurezza del Paese e del prossimo Giubileo. “Abbiamo arato bene il terreno, estirpando parecchia gramigna che voleva trasformarsi in qualcosa di pericoloso. Il Giubileo, che è un ampio palcoscenico, è un evento che fa crescere il rischio, ma che poi ci sia realmente una azione diretta contro il simbolo della cristianità e che realmente vogliano attaccarla è un’altra cosa. Da oltre un anno abbiamo notizie di propaganda per incutere terrore. Nessuna di questa notizia era vera – ha aggiunto – . Loro sono bravissimi, noi ci mettiamo paura quando vediamo il cupolone con la bandiera dell’Isis sopra e cambiamo il nostro modo di vivere. Se il terrorista ti vuole ammazzare, non è che te lo viene a dire il giorno prima”.

(Fonte e foto Agrigentopress.it)

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