AGRICOLTURA: ITALIA DEI VALORI CONSEGNA AL MINISTRO PROPOSTE LEGISLATIVE. IGNAZIO MESSINA: “URGE MORATORIA CON STATO E BANCHE”

L’Italia dei Valori, con una delegazione guidata dal Presidente Antonio Di Pietro, ha consegnato nelle mani del Ministro Mario Catania un pacchetto di proposte legislative per il rilancio del settore agricoltura. All’incontro con il Ministro, insieme al Presidente IDV Antonio Di Pietro, erano presenti Ignazio Messina, deputato IdV in Commissione Finanze e Responsabile Nazionale Dipartimento IdV Agricoltura e Pesca, e i componenti IdV delle commissioni parlamentari Agricoltura, Anita Di Giuseppe, Ivan Rota e Aniello Di Nardo.

“L’Italia dei Valori –afferma Di Pietro- vuole ridare centralità a questo settore e svilupparne tutte le potenzialità perché crediamo che ciò possa produrre benefici per l’intera economia nazionale”. “Negli ultimi mesi -aggiunge Messina- abbiamo girato l’Italia e abbiamo incontrato centinaia di produttori agricoli che ci hanno chiesto un aiuto per traghettare il settore fuori da una crisi che dura ormai da troppo tempo. Abbiamo voluto rendere tangibile il frutto di questi primi incontri e le loro idee si sono trasformate nelle nostre battaglie politiche e in queste prime proposte legislative che abbiamo consegnato direttamente al Ministro”.

“Il colloquio con il Ministro – prosegue Messina – si è soffermato in particolare sulla nostra iniziativa legislativa per una moratoria dei debiti nei confronti delle imprese agricole, iniziativa che nasce peraltro anche come volontà di adempimento di un nostro ordine del giorno presentato alla Camera e che il Governo ha opportunamente accolto. Proprio in questi giorni vengono presi accordi per una moratoria con l’Abi che testimoniano che l’operazione si può fare. Chiediamo pertanto al Ministro Catania – conclude Messina- di sostenere la nostra proposta di una moratoria, non solo verso le banche, ma anche verso lo Stato e Ismea, perché è assolutamente necessario evitare di creare aziende di serie A e di serie B e generare turbative di mercato che il settore agricolo non potrebbe in alcun modo sostenere”.

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