Acqua, riconoscimento requisiti art. 147: un procedimento ancora aperto e sotto verifica del Commissario Di Francesco
AGRIGENTO. Il commissario ad acta dell’Ati Ag 9, Mariaannunziata Di Francesco, da poco insediatasi e che vanta una esperienza ventennale alla Corte dei Conti, ha ricevuto, stamattina, l’associazione Konsumer, e altre associazioni per l’acqua pubblica. Una riunione che nasce da una esplicita richiesta della Konsumer che aveva inoltrato al Commissario ad Acta una dettagliata memoria su diversi punti che sono stati oggetto di delibere da parte dell’assemblea dell’Ati Ag 9 e quindi dei sindaci.
Tra i compiti del Commissario Mariaannunziata Di Francesco, c’è anche quello di ultimare il riconoscimento dei requisiti ex-art. 147 per la gestione in house dei Comuni che ne hanno fatto richiesta ( e che non hanno mai consegnato reti e impinati per come previsto dalla legge), oltre a definire l’aggiornamento del piano d’ambito e la costituzione dell’azienda pubblica speciale consortile.
Il presidente della Konsumer, avvocato Giuseppe Di Miceli, dopo l’incontro evidienzia che “nonostante il riconoscimento operato dall’Ati AG, a 8 comuni su 16, che hanno fatto richiesta di gestire in house il servizio idrico, il procedimento, per il Commissario, non solo non è concluso ma è oggetto di verifica, anche con il supporto del Ministero dell’Ambiente, proprio in merito ai requisiti posseduti dagli stessi comuni”.
La Konsumer, è bene ricordare, ha presentato le memorie ai sensi dell’art. 10 della L. 241/90. Presentazione che è avvenuta lo scorso 2 marzo. Per la Konsumer, “nessuno dei Comuni richiedenti è in possesso dei requisiti per la gestione in house”, e sostiene che oggi tale circostanza è “avvalorata dai pareri del settembre scorso sia dalla Regione Siciliana che da Ministero dell’Ambiente”. Proprio per questo, Di Miceli afferma che “saranno oggetto di adeguata valutazione” da parte del Commissario ad Acta.
Nel corso della riunione, si è parlato anche del Piano di Ambito il cui aggiornamento “dovrebbe essere già pronto, almeno in bozza, a fine mese”. La notizia emersa dalla riunione e riportata dal presidente della Konsumer è che “sarà effettuato un Piano di Ambito formato da tutti e 43 i comuni, in considerazione del fatto che, anche se ci dovessero essere delle gestioni in house “riconosciute”, la tariffa del servizio idrico dovrà essere unica per tutti i cittadini del libero consorzio dei comuni di Agrigento, o con minime differenze per le quali quelle attuali saranno un lontano ricordo”.
Non è mancato l’argomento della costituzione dell’azienda speciale pubblica-consortile, quale nuovo gestore del SII voluto dai sindaci agrigentini. “Ad oggi sono solo 22 su 43 i Comuni che, nonostante la diffida assessoriale della Regione Siciliana, scaduta proprio oggi, hanno approvato lo statuto”.
In considerazione delle recenti elezioni amministrative, il Commissario “anziché sostituirsi ai consigli comunali, nel rispetto della democrazia rappresentativa, ha notificato un’ulteriore diffida concedendo altri 7 giorni per l’approvazione dello statuto in parola”, riferisce l’avvocsato Giuseppe Di Miceli.
Tra i maggiori Comuni che ad oggi risultano inadempienti nei confronti del ritorno alla gestione pubblica del SII, ci sono Agrigento, Sciacca e Favara, oltre ai 16 comuni che non hanno consegnato le reti e gli impianti, e che hanno presentato istanza per la gestione in house, di cui sopra.
Konsumer di dichiara “cautamente ottimista sull’azione commissariale in atto, che lascia intravedere un barlume di speranza per una nuova era del SII agrigentino, già dai primi mesi del 2021, con il ritorno alla gestione pubblica e solidale del prezioso liquido”.
Filippo Cardinale