Acqua razionata in 19 Comuni agrigentini, ecco quali sono

RIBERA- L’Autorità regionale di bacino ha deciso di attivare il piano di razionamento delle forniture idriche a uso potabile in un quarantina di Comuni serviti da Siciliacque tra le province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo.

Il taglio della risorsa, legato ai volumi delle dighe Fanaco e Leone  scesi sotto il livello di
guardia, scatterà da domani fino a data da definirsi e ammonterà almeno al 10%, in alcuni casi al
15%.

Più nel dettaglio, nell’Agrigentino la portata idrica verrà ridotta del 10% nel capoluogo e a
Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Montevago, Palma di
Montechiaro, Porto Empedocle, Realmonte, Ribera, Santa Margherita Belice, Siculiana e Villafranca
Sicula.

Del 15% a Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Licata, Ravanusa e San Giovanni Gemini e al Consorzio di Bonifica 3 di Agrigento.

Continua, intanto, ad aggravare la situazione, il diniego di usare l’acqua del lago Arancio per usi agricoli. Un diniego causato dalla scoperta dell’alga tossica all’interno del lago.