Acqua, non piace il ddl del governo regionale di puntare su un’autorità unica per tutta la Sicilia

SCIACCA. Sta facendo discutere l’orientamento del governo della Regione di istituire un Ambito territoriale unico per tutta la Sicilia che si occupi della gestione del servizio idrico integrato. In provincia di Agrigento ci si chiede a cosa sia servita la rincorsa alla creazione di un’azienda consortile che raggruppa i comuni se, poi, a Palermo, si guarda già verso una direzione diversa.

Oltre ai comitati civici del Forum regionale sull’acqua, anche la politica entra in campo per contestare il governo Musumeci. Secondo il parlamentare saccense Michele Catanzaro, di fatto la Regione starebbe agendo nella direzione di risolvere i problemi a vantaggio di un gestore del sovrambito, che è Siciliacque e che a tutto titolo è privato.

“Il Forum siciliano dei movimenti per l’acqua ed i beni comuni – dice Catanzaro – ha dato un parere negativo al disegno di legge, un fatto che deve preoccupare Musumeci, più volte preso di mira da organizzazioni che fanno riferimento alla società civile e che nel caso specifico da anni si battono per una gestione democratica e ottimale del servizio idrico in Sicilia. Come sottolineato dal Forum, ciò che è mancato in questi anni è una reale volontà di applicare la legge vigente del 2015 con i profili di incostituzionalità introdotti in aula al momento dell’approvazione nel 2015 e cassati dalla Corte Costituzionale”.

“Piuttosto – conclude Catanzaro – Musumeci e il suo governo facciano i complimenti e sostengano, ben più del “prestito” di 10 milioni di euro, il gran lavoro fatto dai sindaci della provincia di Agrigento che con tanti sforzi e determinazione sono stati in grado di cacciare i privati e dare vita ad un’azienda consortile che, seppure con grandi problemi, sta costruendo un nuovo e virtuoso percorso”.