ACQUA, “L’ATI SIA PIU SPREGIUDICATA E AGGRESSIVA”

Da un recente incontro tra sindaci della provincia di Agrigento, svoltosi a Montevago, èsono venute fuori in maniera evidente che esistono essenzialmente due posizioni e che, per quanto entrambe mirino a modificare l’andazzo evidente di oggi, le due strategie si differenziano per modalità e tempistiche.

La prima, rappresentata dal Presidente dell’ATI Lotà tende a condurre l’azione su due direttrici: innanzitutto ridurre le tariffe agendo sia sul Governo della Regione che su Siciliaacque, di cui la multinazionale francese Veolia è socio al 75%, mentre la Regione detiene il restante 25%. Contemporaneamente condurre un’azione nei confronti del gestore prevedendo una nuova carta dei servizi e intervenendo sul regolamento d’utenza, e allo stesso tempo considerare, attraverso la valutazione di uno studio legale, la possibilità di procedere alla risoluzione e/o rescissione del contratto che ci tiene legati a Girgenti Acque dal 2007 fino al 2037.

L’altra posizione, rappresentata dal Sindaco di Casteltermine Nuccio Sapia e fortemente sostenuta anche dai sindaci Ferrandelli di Burgio, Fantauzzo di Grotte e Ciaccio di Sambuca di Siciliai, chiede all’ATI di essere più spregiudicata e aggressiva nei confronti del gestore e di mettere in campo iniziative forti per liberarsi della gestione di Girgenti Acque.

Il comitato Inter.Co.PA, guidato dal saccense Franco Zammuto, sta con i sindaci arrabbiati e appassionati. E ritiene che oltre ad un’azione di pressione nulla si può chiedere a Siciliaacque, la cui proprietà è detenuta per il 75% da un socio privato quale è la multinazionale francese Veolia, e quindi, come sostiene il sindaco Sapia, l’azione deve essere tutta concentrata sul gestore che dipende direttamente da controllo dell’ATI e dai provvedimenti e atti che sarà capace di produrre, anche alla luce di varie indagini in corso e dei 12 depuratori sotto sequestro da parte della magistratura.

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