Acqua, l’Ati alla ricerca della società per elaborare il Piano d’Ambito
PROVINCIA DI AGRIGENTO. Manca ancora lo strumento essenziale per comprendere quale sorte spetterà ai cittadini agrigentini in termini economici. Tale strumento è il Piano d’Ambito. Il Piano d’Ambito rappresenta la Stella Polare che bisognerà seguire pedissequamente. Un Piano che dovrà analizzare la situazione attuale, la domanda attuale e futura del servizio idrico integrato, le disponibilità attuali e future della risorsa idrica. Non solo, deve evidenziare le criticità del sistema e redigere il piano degli interventi e degli investimenti, oltre a definire la nuova tariffa.
Il Piano, come precisato nel bando,”dovrà essere redatto anche con la prospettiva di eventuale affidamento a più di un soggetto gestore”. Dovrà anche occuparsi un modo definitivo del completo censimento delle fonti di approvvigionamento idrico.
Sono, appare ben troppo evidente, passaggi importanti per giustificare la sostenibilità dell’ambito. I sindaci, nell’assemblea dell’Ati, hanno approvato, spinti anche dalle pressioni delle associazioni, la forma giuridica dell’azienda speciale consortile, cioè la forma diretta di gestione e che coinvolge economicamente i comuni. I comuni che dispongono di fonti idriche devo metterle “in comunione” dell’intero servizio idrico agrigentino.
Sull’Ati, intanto, incombe il commissariamento già preannunciato dal presidente della Regione Nello Musumeci.
Filippo Cardinale