Acqua lago Arancio, per Aica non c’è inquinamento, per l’Arpa invece ci sono tossine dannose per la salute
SCIACCA. La vicenda di inquinamento del lago Arancio e la impossibilità di irrigare le campagne si complica e fa emergere enti diversi che effettuano analisi e indicano esiti diversi.
Dopo lo stop imposto dall’Asp di Agrigento per i prelievi effettuati dall’Arpa in due occasioni, a luglio e settembre, oggi emerge che dai dati delle ultime analisi effettuate invece dall’Azienda Idrica Comuni Agrigentini che gestisce il depuratore comunale di Sambuca di Sicilia, non emergerebbe nessun indice inquinante.
L’Asp ha dunque deciso che si dovranno fare nuove analisi. Questo ulteriore tempo penalizza i produttori agricoli che da mesi sono in grave difficoltà per l’irrigazione nelle campagne. Per un breve periodo hanno compensato con l’acqua della diga Garcia, ma da alcuni giorni la Regione ha interrotto anche questa fornitura.
La relazione di Aica in merito ai propri prelievi, è del 10 ottobre scorso e fa riferimento a prelievi dell’11 luglio e del 4 ottobre. Riferiscono che non sono emersi valori anomali né dei parametri chimici, né di quelli microbiologici. L’Arpa, invece, a luglio riferiva la presenza di organismi in grado di produrre tossine dannose per la salute, la cui origine sarebbe imputabile ad attività antropiche quali scarichi civili, industriali. A settembre in un altro prelievo era emersa una situazione meno compromessa rispetto a due mesi prima.
Giuseppe Recca