ACQUA, LA SITUAZIONE E’ DRAMMATICA E L’ATI…PERDE TEMPO
Le interdittive del prefetto Dario Caputo hanno affondato la corazzata, pardon, le corazzate: la Girgenti Acque e la Hydortecne. Praticamente braccio e mente del gruppo di Marco Campione che ha gestito il servizio idrico integrato nella nostra provincia. L’affondo finale, quello dell’interdittiva notificata alla Hydortecne stamattina, di fatto, blocca il sistema. E non poche difficoltà sono davanti ai due commissari prefettizi, Venuti e Dell’Aira. Se fino a ieri potevano affidare i lavori alla Hydortecne, da oggi è impossibile. Anche questa società, interamente controllata dalla Girgenti Acque, finirà sotto la guida dei commissari prefettizi che, molto probabilmente saranno i due già designati dal Prefetto per la Girgenti Acque.
Ma nessuno dei nostri sindaci, dei nostri politici, riesce a comprendere che la bomba è scoppiata e gli agrigentini rischiano, seriamente, di rimanere con i rubinetti asciutti. I nostri sindaci, ribelli compresi, sono intenti a discutere, a vagliare, a organizzare sedute pubbliche aperte. Gli stessi sindaci che compongono l’ATI, l’organismo territoriale che ha potere sulla gestione del servizio idrico integrato. Il presidente dell’ATI è Francesca Valenti, sindaco di Sciacca. Per adesso stanno discutendo su quale forma giuridica deve avere il prossimo gestore. L’ATI stanno discutendo quali dei 16 Comuni “ribelli” rientra nei parametri dell’articolo di legge che consente loro la gestione autonoma del servizio. In provincia saranno 2/3 al massimo. E mentre si discute, i cittadini sono ignari di ciò che può accadere da un giorno all’altro.
Qualcuno dirà che i giornalisti fanno allarmismo. Qualcuno continuerà, della politica, a fare il solito incosciente sulla pelle dei cittadini. Qualcuno dirà stiamo per fare, stiamo facendo. Il Titanic, ad alcuni, non ha insegnato nulla.
Senza dimenticare che la Girgenti Acque ha inoltrato istanza di concordato; qualora non accolta dai creditori determinerà il fallimento della società con ovvie e nefaste conseguente gestionali affidate alla curatela.
Filippo Cardinale